Civile

L'Amministrazione finanziaria non è vincolata al contenuto del PVC per le maggiori differenze accertate

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a cura della Redazione di PlusPlus24 Diritto

Accertamento - Richiesta di somme maggiori del PVC - Non è violato il principio del contraddittorio
In tema di contraddittorio e di poteri del giudice tributario, non sussiste alcuna lesione del diritto di difesa per il solo fatto che la ripresa ad imposizione contenuta nell'avviso di accertamento sia per importi superiori a quelli oggetto del pvc. Infatti, l'atto impositivo non dipende necessariamente dal p.v.c., perche' solo in esso si esterna ciò che viene constatato ed accertato dall'amministrazione finanziaria. Pertanto il giudice tributario è tenuto al rispetto del contenuto dell'atto impositivo.
• Corte di Cassazione, sezione VI, Ordinanza 18 maggio 2019 n. 13490

Tributi (in generale) - Accertamento tributario (nozione) - Avviso di accertamento - In genere accertamento tributario - Verifiche - Rispetto del termine dilatorio - Necessità - Tributi armonizzati - Sanatoria per raggiungimento dello scopo - Esclusione - Prova di 'resistenza' - Necessità - Esclusione - Fondamento.
In tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, l'art. 12, comma 7, della l. n. 212 del 2000 (cd. Statuto del contribuente), nelle ipotesi di accesso, ispezione o verifica nei locali destinati all'esercizio dell'attività, opera una valutazione "ex ante" in merito alla necessità del rispetto del contraddittorio endoprocedimentale, sanzionando con la nullità l'atto impositivo emesso "ante tempus", anche nell'ipotesi di tributi "non armonizzati", senza che, pertanto, ai fini della relativa declaratoria debba essere effettuata la prova di "resistenza", invece necessaria, per i soli tributi "armonizzati", ove la normativa interna non preveda l'obbligo del contraddittorio con il contribuente nella fase amministrativa (ad es., nel caso di accertamenti cd. a tavolino), ipotesi nelle quali il giudice tributario è tenuto ad effettuare una concreta valutazione "ex post" sul rispetto del contraddittorio.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 15 gennaio 2019 n. 701

Impugnazioni civili - Cassazione (ricorso per) - Ricorso - Forma e contenuto - Esposizione sommaria dei fatti ricorso per cassazione - Principio di autosufficienza - 'Ratio' - Conseguenze.
In tema di ricorso per cassazione, il principio di autosufficienza - prescritto, a pena di inammissibilità, dall'articolo 366, comma 1, n. 3, c.p.c. - è volto ad agevolare la comprensione dell'oggetto della pretesa e del tenore della sentenza impugnata, da evincersi unitamente ai motivi dell'impugnazione: ne deriva che il ricorrente ha l'onere di operare una chiara funzionale alla piena valutazione di detti motivi in base alla sola lettura del ricorso, al fine di consentire alla Corte di cassazione (che non è tenuta a ricercare gli atti o a stabilire essa stessa se ed in quali parti rilevino) di verificare se quanto lo stesso afferma trovi effettivo riscontro, anche sulla base degli atti o documenti prodotti sui quali il ricorso si fonda, la cui testuale riproduzione, in tutto o in parte, è invece richiesta quando la sentenza è censurata per non averne tenuto conto.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 4 ottobre 2018 n. 24340

Tributi (in generale) - Contenzioso tributario (disciplina posteriore alla riforma tributaria del 1972) - Procedimento - In genere - Natura - Oggetto del giudizio - Delimitazione.
Il giudizio tributario non si connota come un giudizio di "impugnazione-annullamento", bensì come un giudizio di "impugnazione-merito", in quanto non è finalizzato soltanto ad eliminare l'atto impugnato, ma è diretto alla pronuncia di una decisione di merito sul rapporto tributario, sostitutiva dell'accertamento dell'Amministrazione finanziaria, previa quantificazione della pretesa erariale, peraltro entro i limiti posti da un lato, dalle ragioni di fatto e di diritto esposte nell'atto impositivo impugnato e, dall'altro lato, dagli specifici motivi dedotti nel ricorso introduttivo del contribuente.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 20 ottobre 2011 n. 21759

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