Lavoro

Licenziamento illegittimo se il dipendente rifiuta di partecipare a un corso di formazione con il preavviso di soli due giorni

Il dipendente, inoltre, può registrare la conversazione con il capo per avere una prova da mostrare in giudizio

immagine non disponibile

di Giampaolo Piagnerelli

Illegittimo il licenziamento del lavoratore che rifiuta di partecipare a un corso obbligatorio di formazione con l'esiguo preavviso di due giorni. La Cassazione, inoltre, con la sentenza n. 31204/21, ha precisato che il dipendente può registrare la conversazione con il superiore gerarchico, in quanto tale misura potrebbe servire in futuro alla tutela dei propri diritti, a fronte di una verosimile contestazione disciplinare per il suo rifiuto di partecipazione al richiamato corso obbligatorio. Così ritenuto illegittimo il licenziamento per insussistenza del fatto contestato la Corte territoriale, invariata la tutela reintegratoria, ha applicato quella indennitaria come previsto dalla legge 92/12.

La prassi aziendale. La Cassazione ha richiamato quanto disposto dalla Corte territoriale che ha accertato l'esistenza di una prassi aziendale di un congruo preavviso ai lavoratori, nel convocarli per partecipare ai corsi di formazione, sulla base di due testimonianze: prassi che nel caso di specie non è stata rispettata (e di qui la natura discriminatoria e ritorsiva del preavviso di soli due giorni).
Per l'utilizzo poi, ai fini difensivi, di registrazioni di colloqui tra dipendente e i colleghi sul luogo di lavoro non è necessario il consenso dei presenti, in funzione dell'imprescindibile necessità di bilanciare le contrapposte istanze della riservatezza da una parte e della tutela giurisdizionale del diritto dall'altra. Il tutto con la conseguenza della legittimità della condotta del lavoratore che abbia effettuato tali registrazioni per tutelare la propria posizione all'interno dell'azienda e per precostituirsi un mezzo di prova.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©