Civile

Nullo il comodato tra ex coniugi se non è stato registrato

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L'ex marito, proprietario di un quarto dell'immobile, non può chiedere alla ex moglie che è andata lì a vivere con i suoi genitori e i figli dopo la separazione e l'assegnazione della casa, di liberare l'immobile, perché il comodato non era stato registrato e dunque è nullo. Lo ha precisato la Cassazione con l'ordinanza 19 novembre 2019 n. 29942.
I magistrati hanno precisato che «il contratto in essere tra le parti è pacificamente un contratto di comodato, non registrato, che costituisce un diritto relativo di godimento in capo ai comodatari ed in quanto tale assoggettato all'obbligo di registrazione ex art. 5 comma 4 del Dpr n. 131 del 1986, sanzionato da nullità ai sensi dell'articolo 1 comma 136 della legge n. 311 del 2004». E non hanno alcun rilievo le contestazioni sull'assenza delle possibilità di un elusione fiscale vista la natura dell'accordo tra gli ex coniugi.
La signora è rimasta nell'appartamento contestato anche perché gli era stato assegnato con la sentenza di separazione. Ininfluente la presenza dei nonni, che la donna accudiva perché privi di mezzi. Il ricorrente li voleva fuori perché li considerava invadenti.
L'ex marito che ha sempre perso, in tutti e tre i gradi di giudizio, è stato condannato a pagare oltre le spese anche il raddoppio del contributo unificato.

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