Pnrr: l'accesso ai fondi per l'implementazione delle rinnovabili e la riqualificazione energetica del Paese
Il MiSE ha messo a disposizione un miliardo di euro per finanziare le aziende impegnate nello sviluppo dei settori produttivi connessi alle tecnologie per l'energia green
Il Renewable Energy Report dell'Energy & Strategy Group, presentato lo scorso maggio, ha rappresentato un momento importante per fare il punto sull'andamento delle rinnovabili e i nuovi obiettivi da raggiungere entro il 2030. In Italia, come nelle altre parti del mondo, il 2021 è stato un anno particolarmente complesso per il settore: la pandemia ha avuto un impatto importante anche in questo settore causando un aumento dei costi della materia energia; aumenti che, in questa prima metà del 2022, stanno raggiungendo dei picchi insostenibili per via delle recenti tensioni geopolitiche.
Bisogna, però, sottolineare che, nonostante i rallentamenti, nel 2021 si è registrata una progressiva ripresa determinata dalla consapevolezza della necessità di investire nelle energie rinnovabili a garanzia del futuro energetico mondiale. Con l'installazione di nuovi impianti a livello globale ed europeo si sono poste le basi per affrontare la grave crisi energetica in corso. Questo continuo aumento della capacità di fonti rinnovabili ha portato l'Europa ad essere sempre più prossima al traguardo dei 700 GW.
Secondo il BP Statistical Review of World Energy, l'Italia, per esempio, produce il 16,3% dell'energia da fonti rinnovabili, in un mix composto da fonte idroelettrica, solare, eolica, geotermica e da biomassa.
A livello nazionale, con le installazioni di impianti fotovoltaici ed eolici, la nuova capacità di energia rinnovabile nel nostro Paese è salita a quota 1.351 MW e, con un incremento totale delle installazioni pari al +70%, - in termini di potenza rispetto al 2020 (790 MW) - siamo arrivati a superare la soglia dei 60 GW di rinnovabili complessivi.
Sul podio troviamo il fotovoltaico che ha segnato un +935 MW rispetto al 2020, seguito dall'energia eolica con +404 MW, l'idroelettrico +11 MW e infine le bioenergie che purtroppo segnano una diminuzione con un -14 MW. In questo scenario risulta quindi sempre più importante un deciso ritorno alla crescita delle installazioni, unita ad una più efficiente gestione del parco esistente, per evitare che il gap con il percorso di decarbonizzazione non aumenti ulteriormente, rendendo sempre più difficoltoso il corretto raggiungimento del target al 2030.
In questo contesto, il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) - predisposto dal governo italiano per illustrare alla Commissione Europea come si intendono utilizzare i fondi che arriveranno nell'ambito di questo programma - costituisce una irripetibile opportunità per accelerare il percorso di implementazione delle energie rinnovabili. Punto di forza è dato dal sistema di agevolazioni previste per le imprese che decidono di investire in questa direzione.
Il MiSE ha, infatti, messo a disposizione un miliardo di euro per finanziare le aziende impegnate nello sviluppo dei settori produttivi connessi alle tecnologie per l'energia green. La misura prevede la concessione di finanziamenti agevolati, contributi in conto interessi, in conto impianti e in conto spese, anche in combinazione tra loro, al fine di promuovere lo sviluppo dei settori produttivi connessi alla generazione di energia da fonti rinnovabili, con particolare attenzione al fotovoltaico.
Per accedere a questi fondi le imprese devono implementare un programma di sviluppo industriale con uno o più progetti di investimento, inerenti almeno ad uno di questi ambiti:
• creazione di una nuova unità produttiva;
• ampliamento della capacità di un'unità produttiva esistente;
• riconversione di un'unità produttiva esistente (con diversificazione della produzione);
• ristrutturazione di un'unità produttiva esistente (cambiamento radicale del processo produttivo).
Previa presentazione della domanda, tali investimenti dovranno poi essere completati entro i termini previsti dal PNRR.
Tra gli obiettivi del PNRR c'è anche quello di riuscire a colmare una delle debolezze strutturali del sistema Paese, ovvero la dipendenza energetica dall'estero, ed evolvere verso un sistema sempre più indipendente, attento alla tutela dell'ambiente e dei suoi abitanti. Questa opportunità rappresenta sicuramente uno dei passi più importanti a cui l'Italia può ambire, auspicando una conversione green sempre più capillare per raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 2030 e vivere in una società sempre più tutelata e sostenibile, per tutti.
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* A cura di Marco Merlo Campioni, CEO di save NRG