Processo civile: sulla formazione di un giudicato implicito
Impugnazioni - Civili - Appello - Domanda di risarcimento danni - Titolo di responsabilità - Qualificazione giuridica data dal giudice di primo grado - Omessa impugnazione incidentale dell'attore vittorioso - Giudicato implicito - Esclusione.
In tema di risarcimento dei danni, l'applicazione, da parte del giudice di primo grado, di una delle norme invocate quale titolo di responsabilità non comporta la formazione di un giudicato implicito, trattandosi di mera qualificazione giuridica, sicché l'attore, totalmente vittorioso in primo grado, non ha l'onere di proporre appello incidentale al fine di far ricondurre la responsabilità del danneggiante ad una diversa fonte.
•Corte di cassazione, sezione III, sentenza 8 maggio 2015
Giudicato civile - Giudicato implicito - Condizioni - Limiti.
La formazione del giudicato cosiddetto implicito, presuppone non solo che la questio facti vel iuris sia un presupposto logico indispensabile della pronuncia su altro capo della domanda o su altra domanda, ma pur - con tutta evidenza - che su detta quaestio non vi sia altra ed espressa statuizione ex professo. In altri termini, nell'assetto complessivo della pronuncia sulla questione, qualora questa sia posta a base di una pronuncia esplicita e al contempo sia assunto quel presupposto meramente implicito di altro capo della sentenza, è idonea al passaggio in giudicato solo la statuizione espressa, che, appunto, esamina o dovrebbe esaminare, tutti gli aspetti relativi ai fatti costitutivi del diritto e a quelli eventualmente impeditivi, modificativi o estintivi addotti dalle parti rispettivamente onerate. In particolare, nel contrasto tra un accertamento incidentale o presupposto e altro in via principale ed espressa non può che prevalere questo ultimo. Quindi non è pretermissione di giudicato ma solo - e semmai - una contraddittorietà, ove sia accertato che sulla medesima questione costituirebbe ineliminabile presupposto di altro capo la soluzione in senso opposto a quello risultante dalla disamina espressa, tra i due capi.
•Corte di cassazione, sezione III, sentenza 20 marzo 2014 n. 6523
Giudicato civile - Limiti oggettivi - Identificazione - Giudicato implicito.
Il giudicato non si estende a ogni proposizione contenuta in una sentenza con carattere di semplice affermazione incidentale, atteso che per aversi giudicato implicito è necessario che tra la questione decisa in modo espresso e quella che si vuole tacitamente risolta sussista un rapporto di dipendenza indissolubile, e dunque che l'accertamento contenuto nella motivazione della sentenza attenga a questioni che ne costituiscono necessaria premessa ovvero presupposto logico indefettibile.
•Corte di cassazione, sezione III, sentenza 6 marzo 2014 n. 5245
Giurisdizione - Difetto di giurisdizione - Durata ragionevole del processo - Rilevabilità davanti alla corte di cassazione - Giudicato implicito.
Il principio costituzionale della durata ragionevole del processo consente di escludere la rilevabilità davanti alla Corte di cassazione, del difetto di giurisdizione qualora sul punto si sia formato un giudicato implicito, per effetto della implicita pronuncia sul merito in primo grado e della mancata impugnazione, al riguardo, dinanzi al giudice di appello.
•Corte di cassazione, sezione tributaria, sentenza 14 febbraio 2014 n. 3475
Impugnazioni - Civili - Appello - Domanda di risarcimento danni - Titolo di responsabilità - Diversa qualificazione giuridica data dal giudice di primo grado - Mancata impugnazione - Giudicato implicito - Esclusione.
In tema di risarcimento dei danni, l'indicazione nell'atto introduttivo, e la conseguente applicazione in primo grado, di una norma che costituisce titolo di responsabilità diverso da quello realmente esistente, e correttamente individuato nel giudizio di appello, non comporta la formazione di un giudicato implicito, trattandosi di mera qualificazione giuridica del fatto storico addotto a fondamento della richiesta risarcitoria. In tale prospettiva, l'attore, totalmente vittorioso in primo grado, non ha l'onere di proporre appello incidentale al fine di far valere la possibilità che la responsabilità del danneggiante, accertata in primo grado sul piano fattuale, sia riconducibile a una diversa fonte, mentre rientra nel potere ufficioso del giudice di merito, in qualsiasi fase del procedimento, il compito di qualificare giuridicamente la domanda e di individuare conseguentemente la norma applicabile.
•Corte di cassazione, sezione III, sentenza 18 luglio 2011 n. 15724
Giudicato civile - Giudicato implicito - Domanda di risarcimento danni - Titolo di responsabilità - Qualificazione giuridica diversa da quella adottata dal giudice di primo grado e prospettata dalle parti - Ammissibilità - Giudicato implicito - Esclusione.
In tema di risarcimento dei danni, l'indicazione da parte dell'attore, e la conseguente applicazione in primo grado, di una norma che costituisce titolo di responsabilità diverso da quello realmente esistente, e correttamente individuato in secondo grado, non comporta la formazione di un giudicato implicito, trattandosi della mera qualificazione giuridica del fatto storico addotto a fondamento della richiesta risarcitoria, e non avendo l'attore, totalmente vittorioso in primo grado, l'onere di proporre appello incidentale al fine di prospettare la possibilità che la responsabilità del danneggiante, accertata in primo grado sul piano fattuale, sia riconducibile ad una diversa fonte, in quanto rientra nel potere ufficioso del giudice di merito, in qualsiasi fase del procedimento, il compito di qualificare giuridicamente la domanda e di individuare conseguentemente la norma applicabile.
•Corte di cassazione, sezione III, sentenza 5 settembre 2005
Giudicato civile - Giudicato implicito - Nozione - Qualificazione giuridica del contratto - Formazione del giudicato implicito.
Soltanto la parte totalmente vittoriosa in primo grado non ha l'onere di riproporre con appello incidentale le domande od eccezioni non accolte nella sentenza di primo grado e, per sottrarsi alla presunzione di rinuncia di cui all'articolo 346 del Cpc, può limitarsi a riproporle nella comparsa di risposta e nelle successive difese, fino all'udienza di precisazione delle conclusioni; la parte che sia rimasta soccombente su di una questione preliminare - qual è la qualificazione giuridica di un contratto rispetto all'accertamento dell'inadempimento dell'obbligo di adempiere, quando tale qualificazione abbia condizionato l'impostazione e la definizione dell'indagine di merito - ha invece l'onere di proporre appello incidentale condizionato, pena il formarsi sulla questione preliminare del giudicato implicito, che concerne anche gli accertamenti che costituiscono il presupposto logico - giuridico della decisione.
•Corte di cassazione, sezione III, sentenza 23 settembre 2004 n. 19126