Semplificazioni, oggi il decreto in Cdm: stretta sui tempi del procedimento amministrativo
Cambio di passo su alcuni aspetti della legge 241/1990: annullamento d'ufficio in 12 e non più 18 mesi
Atteso oggi in Cdm il Dl Recovery, che unisce semplificazioni e governance per il Pnrr. Ieri sera nuovo tavolo tecnico questa mattina la riunone con le regioni e gli enti locali: via le norme sul massimo ribasso, una lunga mediazione per allargare le maglie dei subappalti tutelando i lavoratori e la legalità. In bilico il superbonus per gli alberghi. Novità in materia di procedimento amministrativo.
È poco il tempo per chiudere il decreto, un ritardo rischia infatti di far perdere la prima tranche di 27 miliardi che potrebbe arrivare da Bruxelles a luglio. "I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) vanno spesi necessariamente entro il 2026" e per "essere sicuri che questo avvenga in Italia c'è molto da cambiare". Draghi lo spiega ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che convoca a Palazzo Chigi ieri nel pomeriggio, ma anche ai ministri riuniti in mattinata nella cabina di regia.
L'intesa però non è facile ci sono da conciliare le pressioni opposte di Matteo Salvini, che vorrebbe superare il codice degli appalti, e del centrosinistra, che chiede di non smantellare del tutto le attuali regole.
Cambio di passo sulle norme in materia di procedimento amministrativo, legge 241/1990. Per imprimere dinamicità all'intero piano serve snellire e creare alcuni automatismi nel caso in cui l'amministrazione si inceppi rischiando di rallentare l'intero processo. Così , l'articolo 61 della bozza di decreto prevede un rafforzamento del potere sostitutivo in caso di inerzia dell'amministrazione. Con una modifica all'articolo 2 (legge 241/90), si aggiunge infatti la possibilità da parte dell'organo di governo di individuare il soggetto sostitutivo non solo nell'ambito delle "figure apicali" dell'amministrazione ma anche in "una unità organizzativa". E decorso inutilmente il termine per la conclusione del procedimento, il responsabile o l'unità organizzativa, d'ufficio o su richiesta dell'interessato, esercita il potere sostitutivo e, entro un termine pari alla metà di quello originariamente previsto, conclude il procedimento attraverso le strutture competenti o con la nomina di un commissario.
Mentre l'articolo 62 (Rafforzamento della disciplina del silenzio assenso) inserisce un comma 2 bis all'articolo 20 (sempre della 241 del 1990). In pratica si prevede che il privato possa chiedere all'amministrazione una attestazione relativa al decorso dei termini che se non arriva entro dieci giorni può essere sostituita da una dichiarazione. "Nei casi in cui – recita il testo di modifica - il silenzio dell'amministrazione equivale a provvedimento di accoglimento ai sensi del comma 1, fermi restando gli effetti comunque intervenuti del silenzio assenso, l'amministrazione è tenuta, su richiesta del privato, a rilasciare, in via telematica, un'attestazione circa il decorso dei termini del procedimento e pertanto dell'intervenuto accoglimento della domanda. Decorsi inutilmente dieci giorni dalla richiesta, l'attestazione è sostituita da una dichiarazione del privato ai sensi dell'art. 47 del Dpr 28 dicembre 2000, n. 445.".
L'articolo 63, rubricato "Annullamento d'ufficio", prevede infine che all'articolo 21-nonies, comma 1, della legge 7 agosto 1990, n. 241, la parola "diciotto" sia sostituita dalla seguente: "dodici". In sostanza, l'annullamento d'ufficio di un atto amministrativo illegittimo scende da 18 a 12 mesi dal momento dell'adozione dei provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici.
Appalti - Il punto che mette d'accordo tutti però è lo stop alle gare con massimo ribass o, che comparivano nelle prime bozze del decreto semplificazioni. Una novità dell'ultima ora è l'introduzione dell'appalto integrato. E un passaggio che piace ai sindacati è l'intenzione di ridurre "di molto" le stazioni appaltanti ("Sono 39mila, mentre in Germania 3mila", si indigna Maurizio Landini) "migliorando la qualità del processo di investimento".
Sul tema dei subappalti, invece, Draghi indica l'esigenza di conciliare la normativa europea che li "ha di fatto liberalizzati" (nella prima bozza del decreto non comparivano soglie) e "con la massima tutela del lavoro e della legalità". L'idea di partenza è prorogare almeno fino al 2023 la soglia, prevista dal decreto semplificazioni del governo Conte, del 40% per i subappalti. Il tentativo, al vaglio tecnico, è alzare quella soglia (si ipotizza al 60%) o addirittura superarla, accompagnando la misura con tutele per i lavoratori o modulando l'intervento con il rinvio di una parte della riforma alla delega sugli appalti prevista in un secondo momento.
Anche sulla governance del Recovery governo e sindacati fanno un passo avanti: è prevista un coinvolgimento delle parti sociali nella cabina di regia, ma Cgil, Cisl e Uil chiedono un confronto più costante.
Sulle reti digitali, tagliati i tempi per le installazioni. Per rispondere alla richiesta le amministrazioni avranno a disposizione novanta giorni e non più, come in precedenza, sei mesi.
In tema di ricerca, infine, arriva il comitato di valutazione. Il Cnr dovrà indicare i criteri per le attività di selezione e valutazione dei progetti di ricerca e sarà composto da 15 studiosi, italiani o stranieri.