Tribunale Unificato dei Brevetti: tempo di bilanci a due anni dall’avvio
Le vertenze che approdano avanti al Tribunale Unificato sono destinate ad avere effetto su un mercato, quello europeo, che conta 449 milioni di consumatori; una straordinaria opportunità per il nostro Paese che ospita a Milano, dal 2024, una delle tre divisioni principali
Si è da poco celebrato il secondo anniversario dell’entrata in funzione del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB), corte sovranazionale competente a decidere sulle controversie aventi ad oggetto i brevetti europei, sia quelli “classici”, sia quelli con effetto unitario.
Gli obiettivi che indussero molti degli Stati membri dell’Unione europea a sottoscrivere l’accordo istitutivo del 2013 erano molteplici: assicurare ai titolari di brevetti una tutela giuridica uniforme e territorialmente estesa, offrire un sistema giudiziario centralizzato ed efficiente, e ridurre i costi e le complessità dei contenziosi transnazionali.
A due anni dall’inaugurazione della Corte, i tempi sono maturi per un primo bilancio, anche in merito al ruolo sinora rivestito dall’Italia nel nuovo sistema.
Ad oggi, gli Stati membri dell’Unione europea che hanno sottoscritto l’accordo sono 24, sebbene sei di essi debbano ancora completare il procedimento di ratifica. Tra questi ultimi si distingue l’Irlanda, i cui cittadini dovrebbero essere a breve chiamati alle urne per esprimersi sull’adesione del paese all’accordo. Tra gli assenti spiccano invece il Regno Unito, rimasto alle porte a seguito della Brexit, e la Spagna, che si è sin da subito mostrata recalcitrante verso il nuovo sistema.
Gli ultimi dati ufficiali pubblicati dal TUB testimoniano una sostanziale fiducia riposta nella Corte, specie da parte di società di medie e grandi dimensioni.
Nonostante sia ancora pendente il periodo transitorio, durante il quale i tribunali nazionali conservano una competenza concorrente e i titolari di brevetti europei possono sottrarsi alla giurisdizione del Tribunale Unificato esercitando il c.d. opt-out, i procedimenti che in questi due anni sono stati instaurati innanzi alla Corte di primo grado sono infatti prossimi al migliaio. Di questi, gran parte è stata instaurata innanzi alle divisioni tedesche, complice anche il ruolo trainante della Germania in vari settori dell’industria europea.
Dal canto suo, il Tribunale Unificato ha ricambiato la fiducia rispettando le promesse di efficienza a suo tempo fatte, tra cui quella di contenere i tempi del procedimento di primo grado in dodici mesi dal suo avvio. Elevata è inoltre sino ad ora la qualità delle decisioni, che hanno già tracciato l’orientamento della Corte su temi di primaria importanza, tra cui la possibilità – confermata anche alla luce di una recente pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione europea – di estendere la propria giurisdizione, a determinate condizioni, agli atti commessi in paesi che non hanno aderito all’accordo.
Il ruolo dell’Italia, pur al momento ancora non paragonabile a quello della Germania, è destinato a crescere. Il 27 giugno 2024, è infatti divenuta operativa a Milano la terza sede della divisione centrale del TUB, che si è affiancata a quelle di Monaco e Parigi in sostituzione di Londra, spogliata dell’iniziale assegnazione per effetto della Brexit.
A Milano, ove già era presente dal 2023 una divisione locale del Tribunale Unificato, prevalentemente competente per procedimenti di contraffazione, graviteranno in particolare le vertenze relative alla validità dei brevetti che rientrano nella categoria dei c.d. fabbisogni umani. Tra questi si annoverano non solo i brevetti farmaceutici, ma anche privative attinenti ai settori medicale, agricolo, della moda, dello sport, veterinario e degli articoli domestici.
A lasciare ben sperare circa un sempre maggior ruolo dell’Italia sono inoltre le statistiche dei settori tecnologici sinora maggiormente coinvolti nelle vertenze brevettuali innanzi al TUB, tra cui spicca proprio quello riservato alla competenza della sede centrale meneghina.
Sebbene non siano mancate voci che hanno evidenziato a gran forza che la sede centrale milanese avrebbe meritato ulteriori competenze, l’istituzione di una delle tre sedi principali del TUB a Milano rappresenta per l’Italia una straordinaria opportunità per affermare il proprio ruolo nel panorama brevettuale europeo, nonché generare un indotto economico di grande rilievo per il settore.
Le vertenze brevettuali che approdano avanti al Tribunale Unificato sono infatti destinate ad avere effetto su un mercato, quello dell’Unione Europea, che conta, stando agli ultimi dati del Consiglio Europeo, 449 milioni di consumatori.
Questi numeri si riflettono sugli investimenti e sulle risorse che le aziende dedicano alla tutela dei propri brevetti; si tratta di una occasione irripetibile per la crescita di tutti i soggetti coinvolti, primi tra tutti gli avvocati e i consulenti in proprietà industriale, chiamati ad un cambio di passo rispetto a tradizioni consolidate.
Chi saprà confrontarsi con questo nuovo scenario, che già vede il diretto coinvolgimento almeno di alcuni professionisti italiani, potrà sicuramente contribuire a disegnare lo sviluppo del sistema del Tribunale Unificato ed al contempo beneficiare delle opportunità che esso offre.
_______
*Gualtiero Dragotti (Partner) e Massimiliano Tiberio (Lawyer) - DLA Piper