Un boost dal Fisco per l'Economia Circolare
Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica è riconosciuto un credito d'imposta in misura pari al 15% delle spese sostenute per tali attività, nel limite massimo di 2 milioni di Euro
Con la pubblicazione del Circular Economy Report dello scorso 28 gennaio, redatto dalla School of Management del Politecnico di Milano, si rinnova il dibattito sulla riconversione delle attività produttive verso un modello di economia che mantenga il più a lungo possibile il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse e che riduca al minimo la produzione di rifiuti.
Secondo il Report, il 62% delle aziende italiane intervistate ha implementato almeno una pratica di economia circolare o ha svolto un ruolo di supporto nei confronti di altre imprese nelle loro iniziative circolari (10%). Con riguardo al restante 38%, il 14% ha già chiara la volontà di adottare almeno una pratica di economia circolare nel prossimo triennio, mentre solo il 24% del totale si è dimostrato indifferente al tema.
Un interesse per l'economia circolare, quindi, molto forte, che si scontra tuttavia con alcune barriere che ne impediscono la crescita sul territorio nazionale, quali l'incertezza governativa, i costi di investimento e le tempistiche di realizzazione.
Un tema sottovalutato che merita attenzione: l'applicazione dei principi dell'economia circolare, infatti, secondo quanto elaborato dalla fondazione Ellen MacArthur, potrebbe sbloccare fino a 1,8 miliardi di Euro di valore per l'economia europea.
Ebbene, nonostante le barriere ancora esistenti, il fisco questa volta spinge per un incentivo alle imprese, mediante il riconoscimento del c.d. "bonus ricerca e sviluppo e innovazione", recentemente potenziato dalla Legge di Bilancio 2021 (cfr. articolo 1, comma 1064, della Legge n. 178/2020, per la cui attuazione operano le disposizioni del DM 26 maggio 2020).
In particolare, per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica, secondo i principi dell'economia circolare declinati nella comunicazione della Commissione europea 11.3.2020 (COM 2020) 98, è riconosciuto un credito d'imposta in misura pari al 15% delle spese sostenute per tali attività, nel limite massimo di 2 milioni di Euro.
A titolo esemplificativo, sono agevolabili le seguenti attività:
- la progettazione di prodotti sostenibili che durino più a lungo e siano concepiti per essere riutilizzati, riparati o aggiornati per il recupero delle proprie funzioni o sottoposti a procedimenti di riciclo ad elevata qualità, per il recupero dei materiali, in modo da ridurre l'impatto ambientale dei prodotti lungo il loro ciclo di vita (c.d. "ecodesign");
- la realizzazione di catene del valore a ciclo chiuso nella produzione ed utilizzo di componenti e materiali, anche sfruttando opportunità di riuso e riciclo cross-settoriali;
- l'introduzione di tecnologie e processi di disassemblaggio e/o remanufacturing intelligenti per rigenerare e aggiornare le funzioni da componenti post uso, in modo da prolungare il ciclo di utilizzo del componente con soluzioni a ridotto impatto ambientale;
- l'adozione di soluzioni e tecnologie per monitorare il ciclo di vita del prodotto e consentire la valutazione dello stato del prodotto post uso al fine di facilitarne il collezionamento per il recupero di materiali e funzioni.
In aggiunta, il Legislatore italiano ha previsto - per le imprese (di qualunque dimensione) che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane e di servizi all'industria, nonché per i centri di ricerca - agevolazioni pari a 217 milioni di Euro, sotto forma di finanziamenti agevolati e contributi alla spesa, in relazione ad attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti (cfr. articolo 26 del D.L. 30 aprile 2019, n. 34 e DM 11 giugno 2020).
Tali agevolazioni sono disponibili fino ad esaurimento delle risorse disponibili e sono cumulabili con altre agevolazioni fiscali nel limite complessivo dei costi sostenuti.
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*Emanuela Sabbatino, partner Studio CBA
** Luca Vitale, counsel Studio CBA