Professione e Mercato

«Arbitrato della salute» per la colpa medica

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di Alessandro Galimberti

Con oltre 300 mila cause pendenti nei tribunali, 35 mila nuove radicate ogni anno (solo a Milano un fascicolo aperto ogni giorno), alla responsabilità medica servono con urgenza nuove regole, o quantomeno procedure, visto anche la partenza a singhiozzo della legge Gelli (mancano ancora 3 dei 6 decreti attuativi). Non è tanto (o solo) una questione di protezione della categoria sanitaria, ma più in generale è un tema di equilibrata e serena gestione di un comparto - la salute pubblica - su cui poggia il diritto costituzionale primario dei cittadini.

La proposta di legge per un «arbitrato della salute», promossa dal gruppo Consulcesi, fatta propria dal presidente della commissione igiene e sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, e presentata ieri nella sede dell’Ordine dei medici di Milano - è il tentativo di spostare fuori dalle aule giudiziarie e in un momento precontenzioso il delicato rapporto tra le aspettative del paziente e l’opera prestata dal medico. «È necessario intervenire per snellire le liti temerarie, dobbiamo tornare ad un rapporto sano tra i cittadini e la sanità» ha detto il senatore Sileri, mentre per il presidente dei medici Roberto Carlo Rossi «negli ultimi anni abbiamo sicuramente vissuto un’evoluzione nell’approccio nei confronti dei medici e dei loro errori, iniziato da alcune importanti sentenze del Tribunale di Milano e continuato nella Legge Gelli. Oggi registriamo questa importante proposta che potrebbe ulteriormente raffreddare il contenzioso». La «spada di Damocle delle liti temerarie - ha aggiunto il presidente dell’Ordine - provoca una serie di comportamenti come la medicina difensiva o di astensione che è molto pericolosa», nonostante le statistiche dei tribunali dicano che il 95% delle querele penali finisce in archiviazione (ma sono spesso lo “strumento” per la liquidazione delle pretese risarcitorie) e solo un terzo delle citazioni civilistiche vada a sentenza.

Ma l’evoluzione del rapporto medico-paziente secondo Sergio Liberatore, gm di Iqvia, potrebbe passare anche da una piattaforma di Patient Satisfaction basata sulla tecnologia blockchain, una sorta di “tripadvisor del tuo medico” che Rossi vedrebbe bene «su base volontaristica, nel pieno rispetto dei ruoli ma senz’altro lontano da certi eccessi da social network». La piattaforma Patient Satisfaction è in sostanza «uno strumento innovativo per raccogliere in tempo reale le opinioni di pazienti - ha detto Liberatore - sulle cure ricevute nelle strutture sanitarie e negli studi medici».

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