Civile

Flessione nei vari uffici, mediazione con il segno più

di Elena Pasquini

La riduzione si registra per ogni singola tipologia di ufficio, Corti d'appello, tribunali ordinari e dei minori e giudici di pace, mentre mostra un lieve incremento la pendenza della Cassazione, che cresce di 3.585 unità rispetto all'anno precedente. Il taglio più netto si osserva nelle Corti d'appello (-10,2%), mentre per i tribunali la riduzione è del -5,5%, stima che sale al -6,8% in materia commerciale.

Elemento di interesse è lo “spostamento” all'esterno, con l'introduzione del nuovo sistema di rilevamento statistico datawarehouse, dei procedimenti presso il giudice tutelare: tutele, curatele e amministrazioni di sostegno hanno modalità di gestione che le rendono inadatte a essere qualificate come pendenze o arretrato – visto che restano aperte per tutta la vita del soggetto tutelato – e sono quindi indicate a parte, in una voce ininfluente per il calcolo delle pendenze. Si tratta di oltre 300mila affari in lavorazione, con un incremento di 29.820 unità rispetto al 2014 (si veda per il dettaglio la tabella riassuntiva a pagina 16).

Lo smaltimento dell'arretrato riflette anche una restrizione dei tempi per arrivare a sentenza: nel tribunale si scende del 12,5%, in appello del 6,9%, del 7,6% nel contenzioso commerciale in tribunale. «L'incidenza sulla diminuzione della tempistica di trattazione delle cause è dato particolarmente significativo - si legge nella Relazione - dal momento che rappresenta l'elemento qualitativo nella risposta della giustizia per il cittadino, nonché l'indicatore chiave di valutazione per gli organismi internazionali», grazie al quale l'Italia è salita di 36 posizioni nel ranking mondiale del rapporto Doing Business 2016 della World (dalla 147a posizione alla 111a)».

Alcune considerazioni specifiche - La deflazione su alcune specifiche categorie di procedimento conseguente a nuove disposizioni di legge è evidentissima nel caso dei nuovi fascicoli per separazione e divorzio consensuale. Il Dl 12 settembre 2014 n. 132, convertito dalla legge 162/2014, all'articolo 12 semplifica i procedimenti ammettendo che i coniugi – in determinate condizioni - possono concludere l'accordo presso gli uffici del Comune di residenza: una misura che ha “ristretto” di oltre ottomila unità il numero dei procedimenti iscritti rispetto al 2014 per le separazioni e di quattromila unità nel caso dei divorzi. E questo benché non accennino a calare gli “addii”, come dimostra la sostanziale stabilità del numero di separazioni e divorzi giudiziali nel cambio d'anno. Il dato positivo è l'incremento della definizione per le questioni più “spinose”: se sono 1.597 in meno le separazioni consensuali arrivate a chiudersi nel 2015 rispetto al 2014, si contano 1740 in più quelle giudiziali definite; un'altalena che si ripropone anche sul fronte divorzio, con un 2015 da 1517 procedimenti giudiziali definiti in aggiunta rispetto al 2014 e 1.057 consensuali definiti in meno sullo scorso anno.

Un focus specifico merita la questione dei procedimenti inerenti il lavoro pubblico: salgono di 2.639 unità le iscrizioni rispetto al 2014, anche se in secondo grado il giudizio ha una seria battuta d'arresto già nell'accesso. Un trend contrario per le materie di lavoro in ambito privato che subiscono un drastico calo delle iscrizioni in primo grado ma rientrano nel trend “comune” in Corte d'Appello.

Spazio alla mediazione - Aumento significativo nel 2014 dell'avvio di nuove procedure: un totale di circa 180mila mediazioni civili, molte delle quali obbligatorie ai sensi del cosiddetto “decreto del fare” (decreto legge 69/2013). Aumento che si conferma nel confronto tra le iscrizioni del II trimestre 2014 con lo stesso periodo 2015, pari al 21%.
Costante anche il tasso di successo delle mediazioni con aderente comparso, pari al 24,4% nel 2014 e stabile sul 22,2% nel 1° semestre dell'anno appena concluso.

Oltre all'obbligatorietà di esperire la mediazione, la legge 98/2013 ha introdotto la necessaria presenza degli avvocati per la controversia sulle materie obbligatorie, che già da prima era consistente.
Nei procedimenti sulle materie volontarie, invece, il 2014 ha fatto registrare la presenza dell'avvocato nel 73% dei casi; nei primi sei mesi del 2015, il 78% delle mediazioni scritte registra la presenza dell'avvocato.
A definire il maggior numero di mediazioni è la Lombardia, seguita da Lazio e Campania. Valle d'Aosta, Basilicata e Molise le regioni in coda nell'ideale classifica delle mediazioni riuscite.

Le quote percentuali

La top ten delle materie

Procedimenti civili e penali, definiti e pendenti

I dati sulla mediazione

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