Professione e Mercato

FINTECH: soluzioni regolamentari per affrontare la sfida della digitalizzazione e aggiungere valore al mercato del risparmio e del credito

Innovazioni operative sempre più efficaci stanno cambiando il modo di far circolare i capitali e di gestire i rischi. Dal confronto tra innovatori, operatori tradizionali e advisor legali emergono nuove forme di sviluppo del mercato assicurativo, bancario e finanziario

di Valerio Lemma*


Innovazioni operative sempre più efficaci stanno cambiando il modo di far circolare i capitali e di gestire i rischi. Dal confronto tra innovatori, operatori tradizionali e advisor legali emergono nuove forme di sviluppo del mercato assicurativo, bancario e finanziario.

Appare ormai chiara l'affermazione di un mercato in cui le soluzioni digitali saranno parte della struttura organizzativa degli intermediari, con l'ovvia conseguenza di un crescente interesse delle autorità di vigilanza per le relazioni che si instaurano con i fornitori delle innovazioni tecnologiche che danno contenuto al fintech.

Quali soluzioni regolamentari possono aiutare ad affrontare al meglio la sfida della digitalizzazione ed aggiungere valore al mercato del risparmio e del credito?

È ormai diffuso il convincimento che le innovazioni più marcate non riguardino singoli prodotti, ma nuovi modelli di governance e nuove procedure interne. Al presente, gli operatori collaborano per lo sviluppo di una strategia legale coordinata, al fine di conformarsi agli orientamenti delle autorità di supervisione e, quindi, di allineare le soluzioni di business all'esigenza di stabilità finanziaria e di protezione del cliente.

Oggi, l'accelerazione registrata nella digitalizzazione del mondo dei pagamenti comporta inevitabilmente una maggiore attenzione alla protezione dei dati personali, alla solidità della cybersecurity e in definitiva alla resilienza delle scelte organizzative.

Non a caso, la Commissione europea ha adottato un piano d'azione incentrato sullo sfruttamento delle opportunità offerte dall'innovazione, al fine di rendere più competitivo ed efficiente il mercato finanziario. È evidente che il mercato unico rappresenti un ambiente regolamentato utile a consentire che l'innovazione sia funzionale al benessere dei cittadini, in quanto le autorità di supervisione possono controllare che il ricorso ad algoritmi e big-data non allinei i comportamenti degli intermediari a danno della concorrenza, così come possono verificare che l'ideazione di nuovi prodotti non incida sulle condotte a danno della sana e prudente gestione. Nella prospettiva della Capital Markets Union, il piano d'azione sta guidando gli intermediari nell'implementazione e nello sviluppo delle nuove tecnologie (come la blockchain, l'intelligenza artificiale e i servizi di cloud). Nella visione di una operatività pan-europea, è necessario che il mercato unico presenti un ambiente regolamentare favorevole all'innovazione e al tempo stesso ospiti le istituzioni necessarie per gestire i rischi e tutelare i consumatori.

Le prime indicazioni disciplinari, le prassi di vigilanza e le riflessioni degli operatori più attenti suggeriscono che l'attenzione alle responsabilità dei fornitori di queste nuove tecnologie è un elemento essenziale per assicurare che i benefici del fintech arrivino ai clienti. Da qui, l'esigenza di riflettere sul perimetro della vigilanza, dovendoci interrogare sulla necessità di controllare i programmatori degli algoritmi che raccolgono le informazioni e supportano le scelte manageriali (algoritmi cognitivi) o, quantomeno, i produttori degli algoritmi che automatizzano l'attività bancaria (assumendo autonomamente le risposte alle istanze della clientela, algoritmi decisionali). Non è chiaro, infatti, se - al presente - una banca possa utilizzare algoritmi decisionali, laddove la programmazione di questi ultimi da parte di terzi sposterebbe la competenza direzionale al di fuori della banca stessa, con l'ovvio effetto di attribuire un potere gestorio ad un terzo (i.e. il programmatore dell'algoritmo che guida il processo operativo).

Concludendo, l'affermazione del principio "same activity, same risk, same rules" impone agli intermediari un chiaro impegno a costruire relazioni negoziali efficaci con i propri fornitori di tecnologia, al fine di assicurare che questi ultimi si conformino ai livelli di stabilità, resilienza e trasparenza richiesti dall'ordinamento del mercato finanziario. Di certo, se la BCE avvierà l'euro digitale, allora una nuova forza accelererà ancora la digitalizzazione della finanza.

* a cura di Valerio Lemma, counsel di Dentons e ordinario di diritto dell'economia

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©