Civile

Giustizia tributaria si cambia: meno magistrati ma di professione

Ieri il via libera del Consiglio dei ministri. La riforma mira ad attuare entro il 31 dicembre 2022 gli obiettivi del Pnrr, riducendo il contenzioso ed aumentando la fiducia degli investitori

di Francesco Machina Grifeo

Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un disegno di legge che rivoluziona la giustizia e il processo tributario: la novità più rilevante è l'addio al magistrato onorario e part time con l'arrivo di un giudice professionale selezionato per concorso. Di conseguenza viene rimodulato al ribasso anche l'organico che scende dai circa 2600 'onorari' di oggi a 450 magistrati in primo grado e 126 in secondo.

Ma si prevede anche il giudice monocratico per le controversie fiscali fino a 3mila euro; l'introduzione della prova testimoniale scritta e la conciliazione rafforzata, oltre all'aumento del contributo unificato per il ricorso principale e l'appello incidentale

Il Ddl su proposta del Ministro dell'Economia, Daniele Franco, e del Ministro della giustizia, Marta Cartabia, mira a raggiungere entro la fine dell'anno gli obiettivi del PNRR, e cioè: rendere più celere il contenzioso tributario e ridurre il numero di ricorsi in Cassazione. L'obiettivo dunque è accrescere la fiducia degli operatori economici, compresi gli investitori esteri, rispetto a un contenzioso che vale circa 40miliardi di euro ogni anno.

Soddisfatti tributaristi della Lapet. "Apprezziamo l'attività posta in essere dal presidente del Consiglio che ha inteso mettere finalmente mano alla riforma della giustizia tributaria" commenta il presidente nazionale Roberto Falcone. "Siamo finalmente sulla buona strada – prosegue -, ora l'auspicio è che si possano aprire ulteriori margini di intervento. Mi riferisco in modo particolare all'estensione dei soggetti abilitati al patrocinio tributario quali i tributaristi qualificati ai sensi della legge 4 del 2013".

In agitazione invece l'Associazione magistrati tributari (Amt), presieduta da Daniela Gobbi, che contesta in particolare "l'introduzione di norme che affidano al ministero dell'Economia competenze di esclusiva pertinenza dell'organo di autogoverno, quale la gestione dello status giuridico ed economico dei magistrati tributari e il reclutamento dei nuovi giudici e organizzazione delle procedure concorsuali", così " accentuando e confermando l'inaccettabile commistione, più volte segnalata, della contestuale gestione della Agenzia delle Entrate e della giustizia tributaria".

Un tema ripreso anche da Forza Italia che chiede la fine della dipendenza dei giudici tributari dal Mef, che è parte in causa nelle liti, ma anche l'eliminazione dei limiti all'appello per le cause fino a 3mila euro . E lo stop all' incremento dei costi di giustizia.

Professionalizzazione dei magistrati tributari - I magistrati tributari, che oggi sono tutti onorari, verranno reclutati a tempo pieno mediante un apposito concorso con prove scritte e orali. È rimodulato, riducendolo sensibilmente, l'organico della magistratura tributaria composto da 450 magistrati in primo grado e 126 in secondo grado.

Fino a quando non sarà interamente compiuto il percorso di reclutamento dei giudici professionali, continueranno ad operare in parallelo i giudici tributari onorari già presenti nelle Commissioni tributarie provinciali e regionali; questi ultimi rimarranno in servizio, in un ruolo ad esaurimento, fino al compimento dei 70 anni di età, limite di pensionamento esteso a tutti i giudici tributari, con allineamento alle altre magistrature. Per quanto concerne la retribuzione si va verso l'equiparazione a quella percepita dai magistrati ordinari.

Rafforzamento dell'organo di autogoverno - Sono istituiti presso il Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria (CPGT): a) un Ufficio ispettivo a tutela del corretto esercizio e funzionamento degli organi della giustizia tributaria; b) l'Ufficio del Massimario nazionale, per garantire l'uniformità di giudizio per fattispecie analoghe. Le massime giurisprudenziali prodotte alimenteranno un'apposita banca dati che permetterà agli operatori del settore di conoscere gli orientamenti giurisprudenziali e di prevedere l'eventuale esito delle liti.

Ma è previsto anche il potenziamento della struttura amministrativa attraverso nuovi reclutamenti da destinare agli Uffici professionalizzati.

Interventi sul processo - Nei processi di primo e secondo grado si introduce, con opportuni accorgimenti, la prova testimoniale, al pari di quanto previsto nei giudizi civili e amministrativi. Inoltre, a fini deflattivi, è implementato l'istituto della conciliazione per le controversie di importo fino a 50.000 euro.

Si introduce poi il giudice monocratico in primo grado per le controversie fino a 3.000 euro e, in conseguenza, è modulato l'appello solo in determinati casi (cd. appello critico).

Molta attenzione poi è stata posta al processo tributario in Cassazione considerato il carico che affligge il giudice di legittimità. Vengono così introdotte apposite misure deflattive, come: la pronuncia del principio di diritto in materia tributaria, che consentirà la più tempestiva formazione di orientamenti giurisprudenziali consolidati. E con la stessa finalità debutta anche il rinvio pregiudiziale, cioè diretto, dai giudici tributari di primo e secondo grado alla Cassazione per ottenere la soluzione preventiva di questioni nuove o rilevanti o particolarmente complesse o ricorrenti.

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