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Global minimum Tax: dal 2025 a Hong Kong e Singapore applicazione tra compatibilità e capital gains

Le aree con una fiscalità più elevata come i Paesi membri dell'Unione Europea si sono mossi prima, mentre le giurisdizioni con una fiscalità più bassa seguono più lentamente

di Marzio Morgante*

La Global Anti-Base Erosion Rules (GloBE) avrà importanti effetti sulla riorganizzazione societaria delle multinazionali e sul gettito fiscale generato.

Le aree con una fiscalità più elevata come i Paesi membri dell'Unione Europea si sono mossi prima, mentre le giurisdizioni con una fiscalità più bassa seguono più lentamente.

Per il momento restano alla finestra due grandi Paesi come gli USA e la Cina.

Sono 142 le giurisdizioni dell'Inclusive Framework on BEPS, che intendono implementare l'accordo multilaterale sul Pillar 2, il quale mira a raggiungere due obiettivi principali:

i) applicare un livello minimo effettivo di tassazione del 15% agli utili delle multinazionali con un fatturato consolidato superiore a EUR750 milioni, e

ii) mantenere l'attrattività delle singole giurisdizioni che hanno investito nelle crescita infrastrutturale delle proprie economie con una politica fiscale sostenibile.

Ciò richiederà che ciascuna giurisdizione riveda le agevolazioni fiscali ai fini di attirare gli investimenti, all'interno delle regole condivise a livello multilaterale che prevedono importanti spazi di manovra.

Non saranno più convenienti quei regimi fiscali che offrono, a scapito di altri Paesi, vantaggi fiscali reputati non sostenibili a livello globale.

Si ricorda, a riguardo, che il Pillar 2 ha trovato attuazione nel diritto dell'Unione mediante la direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio del 14 dicembre 2022, che dovrà poi essere trasposta nelle discipline domestiche degli Stati Membri entro la fine del 2023.

Ciascuno dei Paesi dell'Unione Europa dovrà assicurare un approccio comune e condiviso.

L'obiettivo è quello di implementare un'unica imposta, sia in termini quantitativi che applicativi, che le multinazionali dovranno applicare in tutti i singoli Paesi in cui sono presenti.

Visti i meccanismi di funzionamento del GloBE, Hong Kong e Singapore, al fine di non perdere gettito fiscale, hanno anch'essi deciso di adottare l'accordo multilaterale. Per entrambi gli hub finanziari asiatici, le regolamentazioni del Pillar 2 entreranno in vigore a partire dal 2025.

Ricordiamo brevemente che le aliquote nominali sulla tassazione degli utili societari sono entrambe sopra la soglia del 15%: a Singapore la tassazione è pari al 17% con alcuni sgravi per i redditi più bassi, mentre a Hong Kong l'aliquota è pari al 16.5%.

Entrambe le giurisdizioni tassano su base sostanzialmente territoriale, ma con due importanti distinzioni: Hong Kong è un sistema territoriale puro, per cui i redditi derivati al di fuori del territorio di Hong Kong non vengono in linea generale tassati a prescindere; mentre Singapore è territoriale in un senso più lato in quanto esenta i redditi derivati all'estero e non rimessi a Singapore oppure derivati dall'estero e rimessi a Singapore, purché già assoggettati a tassazione in loco.

In caso contrario, tali redditi vengono tassati ugualmente a Singapore a prescindere dalla loro origine.

Ciò pone dei particolari temi di compatibilità tra il regime di territorialità e le disposizioni del Pillar 2, in quanto una coesistenza tra i due sistemi appare difficile o quantomeno soggetta a top up tax nel nuovo sistema. Difatti, il sistema GloBE presuppone implicitamente che i Paesi aderenti adottino una tassazione globale in funzione della residenza fiscale del soggetto, tale regime essendo la norma nella maggior parte delle economie avanzate.

Un altro aspetto da considerare per i due hub finanziari asiatici sono relativi alla tassazione dei capital gains che saranno inclusi nel calcolo dell'imponibile fiscale ai fini GloBE per l'applicazione della tassazione minima effettiva. Attualmente, i capital gains non sono soggetti a tassazione né a Hong Kong né a Singapore.

Ciò potrà avere dei riflessi importanti a livello fiscale, anche nei settori immobiliare e finanziario che in passato hanno beneficiato di tale esenzione su importanti profitti generati dagli investimenti effettuati.

*a firma di Marzio Morgante, Managing Partner di ATA - Asian Tax Advisory sulla Global Minimum Tax

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