Liquidazione fallimentare, potere del giudice di impedire il perfezionamento della vendita in caso di valutazione inadeguata dell'immobile
Fallimento ed altre procedure concorsuali - Fallimento - Liquidazione dell'attivo - Vendita di immobili - Modalità aggiudicazione - Prezzo notevolmente inferiore a quello giusto - Potere del giudice delegato di impedire il perfezionamento della vendita - Condizioni - Criteri di valutazione - Contenuto.
In tema di liquidazione fallimentare, il potere del giudice delegato di impedire il perfezionamento della vendita, previsto dall'art. 108, comma 1, l.fall., è subordinato ad una valutazione circa l'inadeguatezza, in termini di notevole inferiorità, del prezzo di aggiudicazione rispetto a quello "giusto", avuto riguardo ai valori di mercato in un determinato ambito geografico, all'epoca in cui la procedura competitiva è stata espletata.
• Corte di Cassazione, civ., sez. I, ordinanza del 17 giugno 2022, n. 19604
Fallimento ed altre procedure concorsuali - Fallimento - Liquidazione dell'attivo - Vendita di immobili - Modalità aggiudicazione - Prezzo notevolmente inferiore a quello giusto - Sospensione della vendita - Potere discrezionale del giudice.
In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegatoè attribuito, ai sensi dell'art. 108 l.fall. (anche nel testo novellato dal d.lgs. n. 5 del 2006, applicabile "ratione temporis"), il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita anche ad aggiudicazione avvenuta, qualora sussista una notevole sproporzione tra il prezzo offerto e quello giusto, senza peraltro che la legge indichi un rigoroso criterio quantitativo cui correlare la conseguente determinazione affidata al prudente apprezzamento del giudice.
• Corte di Cassazione, civ., sez. VI, ordinanza del 12 gennaio 2017, n. 669
Fallimento ed altre procedure concorsuali - Fallimento - Liquidazione dell'attivo - Vendita di immobili - Modalità - Aggiudicazione - Prezzo notevolmente inferiore a quello giusto - Sospensione della vendita - Condizioni - Offerta di un maggior prezzo - Sufficienza - Esclusione - Ulteriori criteri di valutazione - Necessità.
In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare, al giudice delegato è attribuito, ai sensi dell'art. 108, comma 3, legge fall. (nel testo "ratione temporis" applicabile), il potere discrezionale di disporre la sospensione della vendita anche ad aggiudicazione avvenuta, qualora sussista una notevole sproporzione tra il prezzo offerto e quello giusto, senza che peraltro la legge indichi un rigoroso criterio quantitativo cui correlare la conseguente determinazione, affidata al prudente apprezzamento del giudice; ne consegue che anche la presentazione di un'offerta in aumento (nella specie, del venti per cento) rispetto al prezzo di aggiudicazione - e prima del decreto di trasferimento - non costituisce, di per sè, requisito indispensabile per disporre la citata sospensione, qualora l'inferiorità del prezzo rispetto a quello giusto non sia ricavabile anche da altri elementi.
• Corte di Cassazione, sez. I, civ., sentenza 22 gennaio 2009 n. 1610
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