Civile

Antiriciclaggio, via libera del Garante Privacy al database centralizzato

Ok anche al sistema che monitora la presenza di minori stranieri non accompagnati. Sì condizionato invece sullo schema di decreto relartivo alla Cie per i cittadini italiani residenti all'estero

Parere favorevole del Garante per la privacy su una norma volta all'istituzione di una banca dati informatica centralizzata con finalità di prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo. Il provvedimento.

Il database sarà alimentato dagli atti, utili ai fini delle valutazioni del rischio di riciclaggio, inviati dai professionisti (commercialisti, avvocati, notai, consulenti del lavoro) nell'esercizio della propria attività. Secondo la Relazione tecnica che accompagna lo schema di articolato (che modifica il dlgs 231/2007), sottoposto dal Ministero dell'economia e delle finanze al Garante privacy, la banca dati costituirebbe "un patrimonio informativo di rilievo" per le attività di analisi e indagini delle autorità competenti (Mef, UIF, polizia valutaria della Guardia di Finanza, Direzione investigativa antimafia).

Nel caso di operazioni potenzialmente rischiose, il sistema generebbe inoltre un avviso in grado di garantire maggiore uniformità, da parte dei professionisti, nelle modalità di adempimento degli obblighi antiriciclaggio.

Stranieri minori non accompagnati - Il Garante ha poi dato il via libera anche al sistema che monitora presenza minori stranieri non accompagnati: il Sistema informativo nazionale SIM) è conforme alla disciplina di protezione dati. L'Autorità, tuttavia, vista la rilevanza qualitativa e quantitativa delle informazioni trattate, ha chiesto al Ministero di svolgere una valutazione di impatto della protezione dati (Dpia), prima di predisporre i protocolli di intesa con i diversi soggetti legittimati ad accedere al Sistema. Il SIM consente infatti di monitorare la presenza dei minori stranieri non accompagnati, di tracciarne gli spostamenti sul territorio nazionale e di gestirne i dati relativi all'anagrafica, allo status e al loro collocamento. La disciplina era stata già oggetto di uno schema di Dpcm, che il Consiglio di Stato aveva ritenuto non idoneo a disciplinare le attribuzioni del ministero del Lavoro e delle politiche sociali in materia, indicando invece la necessità di adottare un regolamento governativo. Il provvedimento.

Carta identità elettronica - Infine, sì condizionato sullo schema di decreto direttoriale con il quale il ministero dell'Interno approva il documento che disciplina le modalità organizzative e tecniche per il rilascio della Carta di identità elettronica (Cie) ai cittadini italiani residenti all'estero. Con riferimento al rilascio della Cie a un cittadino minore di 14 anni, il documento prevede che sia richiesto "ai suoi accompagnatori (padre e madre) se intendono stampare sul retro della Carta il nome e cognome del padre o della madre o di un tutore". Tale locuzione, che identifica esclusivamente nel "padre" e nella "madre" i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale, evidenzia il mancato adeguamento a quanto previsto dall'Autorità con il parere del 25 marzo 2021 (doc. web n. 9677947). Già in quell'occasione infatti l'Autorità aveva chiesto al Ministero di aggiungere sulla Cie dei cittadini residenti in Italia la nozione di "genitore" nella composizione "padre/genitore" o "madre/genitore". Il provvedimento

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