Professione e Mercato

Osborne Clarke: digitalizzazione, decarbonizzazione e dinamiche urbane stanno cambiando il nostro modo di vivere e fare impresa. Cosa significa a livello normativo?

Il nostro client plan tridimensionale coniuga le due dimensioni che ci accompagnano, con successo, ormai da diversi anni - competenza legale e comprensione dei settori in cui i clienti operano - con una terza dimensione

di Riccardo Roversi*


Quali sfide si troveranno ad affrontare le imprese nel prossimo futuro? Quali le implicazioni legali? Sono queste le domande che noi di Osborne Clarke, studio legale internazionale con un approccio orientato all'innovazione, ci siamo posti in fase di definizione del 3D client plan, parte della più ampia strategia internazionale che ci accompagnerà fino al 2025.

Il nostro client plan tridimensionale coniuga le due dimensioni che ci accompagnano, con successo, ormai da diversi anni - competenza legale e comprensione dei settori in cui i clienti operano - con una terza dimensione: l'attenzione verso i driver che guidano e guideranno la trasformazione a livello globale. Siamo infatti consapevoli che nei prossimi cinque anni le attività dei nostri clienti saranno influenzate da molteplici fattori di natura fortemente innovativa e destabilizzante a cui seguiranno inevitabili cambiamenti normativi.

Si tratta di cambiamenti socioeconomici già innescati da tempo ma che, per effetto della pandemia, sono stati ulteriormente accelerati: è quindi oggi più che mai fondamentale adottare un approccio a prova di futuro, con l'obiettivo di continuare a sostenere i nostri clienti nella gestione dei rischi e delle opportunità che si trovano ad affrontare in questo periodo complesso. Digitalizzazione, decarbonizzazione e dinamiche urbane sono i tre fattori che abbiamo individuato quali principali agenti del cambiamento e che hanno un impatto diretto sui nostri clienti.

La digitalizzazione è un imperativo per le aziende e una costante fonte di evoluzioni normative, sia per le imprese che affrontano il processo della trasformazione digitale sia per quelle che adottano modelli di business già innovativi. Gestire i contratti di acquisizione e manutenzione della tecnologia, riorganizzare e rinegoziare le licenze, valorizzare e proteggere i dati (personali e non), acquisirne i diritti di sfruttamento e garantire il rispetto della leale concorrenza sul mercato sono alcune delle importanti implicazioni legali.

Indispensabile anche operare in compliance con la regolamentazione di settore, spesso nuova per imprese di generazione pre-digitale, con la disciplina antitrust e in materia di pratiche commerciali scorrette, oltre che in materia di comunicazione commerciale e pubblicità online (digital marketing e adtech).

Cruciale il tema della sicurezza, dalla gestione dei data breach (a 360 gradi e non solo nell'interlocuzione con le autorità di controllo) alla protezione e sfruttamento della proprietà intellettuale. Molteplici gli scenari aperti dal fintech: le opportunità create dai sistemi di pagamento digitali, le forme di finanza alternativa rese disponibili tramite il digital lending, il crowdfunding, l'utilizzo delle crypto-valute e dei crypto-assets (NFT), la consulenza nelle operazioni di acquisizione e concentrazione di società a forte vocazione fintech, tecnologica e digitale. Emergono nuove forme di organizzazione della forza lavoro, smart working e platform workers per citarne alcuni, e cambia la relativa contrattualistica.

Come cambiano, del resto, gli adempimenti di natura fiscale. La digitalizzazione trasforma ogni ambito ed evolvono i relativi quadri normativi. Competenza legale e tecnologica diventano un unico asset strategico.

L'obiettivo di una Europa a impatto climatico zero entro il 2050 rappresenta un'importante opportunità di rinnovamento per la società e per le imprese. La normativa in materia ambientale è complessa e in continua evoluzione e l'assistenza necessaria altamente specializzata: dall'ottenimento delle autorizzazioni alla valutazione dell'impatto sull'ambiente, dalla gestione degli eventuali contenziosi alle norme che regolano l'emissione, la cattura, la rendicontazione e la tassazione sul carbonio.

Le politiche di decarbonizzazione sostenute dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) impongono inoltre un presidio sempre più urgente delle fonti di energia alternativa: idrogeno, biomassa, tecnologie waste-to-energy e le più recenti connessioni tra agricoltura sostenibile e fonti rinnovabili in un'ottica di economica circolare. Nel nostro Paese è ancora tutto da esplorare lo scenario dei sistemi di accumulo di energia integrati con gli impianti alimentati da fonte rinnovabile, oltre che quello delle multiformi applicazioni dell'idrogeno nell'industria pesante e dei trasporti. A livello italiano ci aspettiamo che questo trend, che impatterà anche sull'industria delle costruzioni e sul settore dell'automotive, porti a una serie di importanti investimenti infrastrutturali. L'intero quadro normativo nazionale in materia di fonti rinnovabili è costantemente oggetto di aggiornamenti, soprattutto nell'ottica della semplifcazione delle procedure.

Nuove dinamiche urbane stanno cambiando le nostre città e il nostro modo di vivere, lavorare, acquistare e spostarci nelle città, con importanti conseguenze sul business nel breve, medio e lungo termine. Emergono nuove destinazioni d'uso e tipologie contrattuali: build to rent, co-living, co-working, serviced apartments, student housing, senior living. In un mondo trasformato dalla pandemia cambiano le modalità e le declinazioni del lavoro: in fase di sviluppo pionieristiche soluzioni software per la gestione integrata di smart districts, che richiedono la gestione di profili compliance in relazione alla raccolta e valorizzazione dei dati in ambito real estate. Nuove forme di lavoro ibrido comportano rischi legali connessi al maggior grado di flessibilità dei dipendenti e dei loro ruoli, che le aziende dovranno affrontare.

La consulenza legale deve inoltre sempre di più confrontarsi con i rischi e le responsabilità connesse all'uso dei droni e dei sistemi di guida autonoma, con la crescente digitalizzazione dell'healthcare, con l'integrazione nei progetti di sviluppo immobiliare di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con le nuove forme di retail che combinano i canali tradizionali con le vendite online, con nuove normative che impongono e incentivano la sostenibilità, con i nuovi paradigmi urbanistici che promuovono ed incentivano la riqualificazione e la rigenerazione. Siamo chiamati a immaginare nuovi contratti, interpretare i trend evolutivi di normative in rapida trasformazione, intuire opportunità da cogliere e combinare armoniosamente competenze specialistiche in aree che erano tradizionalmente diverse e che le dinamiche evolutive del mercato portano a fondersi e contaminarsi in scenari inediti, tutti da esplorare.

La nuova leadership internazionale e gli obiettivi di fatturato

Il client plan, con la supervisione del nuovo International CEO Omar Al-Nuaimi, che entrerà ufficialmente nel ruolo a partire dal prossimo luglio, è stato adottato e implementato trasversalmente in tutte le diverse country europee. Ovviamente, l'impatto dei driver trasformativi globali varia da nazione a nazione e per questo, in tutti i mercati, possiamo contare su una rete di esperti che, operando sul campo, ha una chiara visione delle diverse declinazioni locali.

Una strategia supportata da investimenti interni sempre orientati all'innovazione: grazie a una business unit dedicata (Osborne Clarke Solutions) stiamo lavorando per sostituire il tradizionale scambio di email con l'utilizzo di piattaforme web dedicate al singolo cliente, per migliorare l'efficienza dei processi e rafforzare la relazione con i clienti.

Ambiziosi gli obiettivi: a livello internazionale, da qui al 2025 puntiamo infatti a consolidare ulteriormente il nostro posizionamento tra le principali law firm. A livello italiano, l'obiettivo è di superare la soglia dei 20 milioni di ricavi all'anno.

*a cura di Riccardo Roversi, Osborne Clarke

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