Comunitario e Internazionale

Cgue: no al recupero delle ferie passate in quarantena per il Covid-19

Per la Corte Ue, sentenza nella causa C-206/22, non è paragonabile a una malattia

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di Francesco Machina Grifeo

Il diritto dell’Unione non esige che un dipendente collocato in quarantena durante le sue ferie annuali retribuite, a causa della pandemia di COVID-19, le possa riportare. Lo ha chiarito la Corte Ue, sentenza nella causa C-206/22, affermando che la quarantena non è paragonabile a una malattia

Un dipendente aveva concordato con il suo datore di lavoro, la cassa di risparmio Südpfalz (Germania), di fruire di ferie annuali retribuite dal 3 all’11 dicembre 2020. A causa di un contatto con una persona risultata positiva al test Covid-19, veniva però collocato in quarantena per tutto il periodo.

Il lavoratore ha così chiesto alla cassa di risparmio di poter riportare tali giorni di ferie. E siccome la banca si è rifiutata, si è rivolto al giudice del lavoro sostenendo la contrarietà del rifiuto al diritto dell’Unione, e in particolare alla direttiva sull’orario di lavoro (Direttiva 2003/88/CE).

Secondo il giudice, però, il diritto nazionale obbliga il datore di lavoro a riportare i giorni di ferie concessi unicamente quando il dipendente attestati un’incapacità lavorativa durante il periodo di non lavoro. Mentre i giudici tedeschi avrebbero statuito che il semplice fatto di essere messi in quarantena non equivarrebbe a un’incapacità lavorativa. Il Tribunale del lavoro ha quindi chiesto alla Corte di giustizia se il diritto dell’Unione esiga che i giorni di ferie coincidenti con la quarantena possano essere riportati.

La Corte ha chiarito che il diritto dell’Unione non esige che i giorni di ferie annuali retribuite durante i quali il lavoratore non è malato, ma collocato in quarantena a causa di un contatto con una persona infetta da un virus, debbano essere riportati. Le ferie annuali retribuite, infatti, mirano a consentire al lavoratore di riposarsi dall’esecuzione delle mansioni attribuitegli secondo il suo contratto di lavoro e di beneficiare di un periodo per rilassarsi e ricrearsi. A differenza di una malattia, un periodo di quarantena non impedisce, di per sé, la realizzazione di tali finalità.

Pertanto, il datore di lavoro non è tenuto a compensare gli svantaggi derivanti da un evento imprevedibile come la messa in quarantena, che potrebbe impedire al suo dipendente di approfittare pienamente e come desidera del suo diritto alle ferie annuali retribuite.

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