Civile

Cirio bond: paga la banca che fa investire sui titoli senza aver acquisito l'offering circular

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di Patrizia Maciocchi

Deve risarcire i clienti che hanno investito in Cirio bond la banca che, malgrado non abbia acquisito l'offering circular, dà comunque corso alle operazioni. La Cassazione accoglie, in parte, il ricorso dei clienti dell'istituto di credito che contestavano la carenza di informazioni sulla rischiosità del titolo prescelto. Per la Corte d'Appello invece la banca aveva fornito le notizie sulle “incognite” legate all'investimento, e basate in particolare sul bilancio di esercizio Cirio del '99, la relazione del collegio sindacale e quella di una società di revisione, che evidenziava la conformità del bilancio alla normativa prevista, oltre alla relazione al parlamento dell'allora governatore della banca d'Italia.

Per la Corte territoriale dunque, in questo contesto, non era rilevante la mancata acquisizione da parte dell'intermediario del prospetto informativo da parte della banca, sia perché il documento era stato emesso solo il 18 gennaio 2001 e dunque dopo l'operazione contestata, sia perché dall'offering circular non emergevano elementi tali da svelare i rischi dell'investimento, se non il forte indebitamento con le banche nazionali.

Per la Cassazione però la prova che si fosse dato seguito all'acquisto delle obbligazioni senza il prospetto comporta una carenza informativa su più fronti: dalla capacità del gruppo, poi finito in default, di dare garanzie e aumentare l'indebitamento, alla warning sulla situazione finanziaria del colosso alimentare. I giudici ritengono che le informazioni contenute nel prospetto, dall'Ebitda ai dubbi espressi sulla capacità futura del gruppo di generare sufficiente cash flow dalla gestione operativa per fronteggiare debiti e fare investimenti, dovessero essere comunicate contestualmente all'acquisto dei bond. Perché in assenza le banche, sia quelle del consorzio di collocamento che quelle che avevano acquistato i titoli dalle banche collocatrici, non avrebbero potuto sollecitare il pubblico all'investimento.

Corte di cassazione – Sezione I – Sentenza 31 ottobre 2019 n.28175

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