Responsabilità

Criterio «a punti» nei nuovi calcoli di Milano

Tabelle di liquidazione del danno parentale verso il varo il 16 maggio

di R.Lu.

Sempre più vicina l’approvazione delle tabelle di liquidazione del danno ai congiunti della vittima primaria, elaborate dal Tribunale di Milano, mentre si prospetta a breve il confronto con quelle divulgate dal Tribunale di Roma. Proseguono infatti i lavori della terza commissione interna all’Osservatorio della giustizia civile del Tribunale di Milano, chiamata a mettere a punto le modifiche alla tabella di liquidazione del danno “parentale” (vale a dire il risarcimento dovuto ai congiunti stretti della vittima primaria di un illecito, che abbia perso la vita o abbia riportato lesioni gravissime).

Dopo la riunione dello scorso 5 aprile, il gruppo si è ritrovato il 20 aprile per esaminare in dettaglio le proposte di modifiche ed emendamento presentate dai vari componenti della commissione. È programmata per il 16 maggio quella che potrebbe essere la seduta finale con l’approvazione del documento di sintesi fra le elaborazioni tecniche dei magistrati preposti al lavoro e i contributi ricevuti nel corso delle sessioni di confronto.

La notizia ha grandissimo rilievo giuridico e anche macroenocmico, quale che sia il documento finale e quindi l’indicazione dei parametri economici che verranno proposti dal Tribunale di Milano per il risarcimento del danno parentale. A differenza della tabella del danno per la lesione del bene salute (prevista dal Codice delle assicurazioni private e per cui è in fase di approvazione il Dpr che permetterà di risarcire integralmente e su scala nazionale il danno biologico e morale da lesione), il danno parentale non è inquadrato in una fonte normativa, ma in una mera costruzione concettuale giurisprudenziale. È stata infatti la magistratura, nel tempo, a delineare i principi che reggono l’istituto risarcitorio e i meccanismi di compensazione.

La validità della tabella milanese è stata l’anno scorso messa in discussione da alcune decisioni della Cassazione (su tutte, 10579 e 33005 del 2021), che ha espresso la preferenza per un sistema di calcolo “a punti” per sommatoria (a un livello di contiguità e vicinanza affettiva alla vittima principale corrisponde un certo numero di punti che sommati accrescono il risarcimento). La tabella allo studio del Tribunale di Milano sembra recepire i dettami della Corte e si propone quindi come alternativa alla tabella “romana” che già adotta un meccanismo similare.

Una volta varata la nuova tabella “milanese”, è presumibile che la Cassazione torni sul tema, indicando quale tabella usare. Sarà una decisione che sposterà non poco i margini economici del danno risarcibile e quindi delle riservazioni tecniche e di bilancio di compagnie assicurative, aziende sanitarie e semplici imprese di qualunque settore (si pensi ai risarcimenti per gli infortuni sul lavoro), nonché, da ultimo, per gli assicurati chiamati a pagare premi sempre più alti. Tutti margini di possibile incremento di spesa che l’attuale momento economico potrebbe non reggere.

Il documento in fase di elaborazione presso il Tribunale di Milano, dunque, potrebbe avere un impatto di rilievo nell’economia nazionale e non dovrebbe essere esclusa a priori l’opportunità che il legislatore in futuro possa intervenire per dettare i margini normativi del risarcimento del danno parentale.

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