Rassegne di Giurisprudenza

Dall'abuso del diritto per violazione della norma tributaria non consegue alcuna nullità ma solo inefficacia del negozio

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a cura della Redazione Diritto

Vendita - Nullità negoziale - Violazione delle norme tributarie - Irrilevanza delle violazioni tributarie nel sistema civilistico - Sanzioni nel sistema delle disposizioni fiscali - Art. 10 bis Statuto dei diritti del contribuente.
 
Le pattuizioni contenute in un contratto dirette ad eludere la normativa fiscale non implicano di per sé la nullità del contratto poiché trovano le relative sanzioni nel sistema tributario. La frode fiscale diretta ad eludere le norme sui trasferimenti dei beni trova soltanto nel sistema delle disposizioni fiscali la sua sanzione, la quale non è né di nullità né di annullabilità del negozio. Il divieto di abuso del diritto in materia tributaria si traduce in un principio generale che opera nei confronti del fisco per individuare la base imponibile di una determinata operazione o il reddito di un determinato soggetto o il disconoscimento della possibilità di ottenere determinate deduzioni ma la sua affermazione non incide sulla validità del contratto nel rapporto tra i contraenti.
• Corte di Cassazione, Civile, Sezione 2, Ordinanza del 2 febbraio 2023, n. 3170

 

Tributi (in generale) - In genere abuso del diritto - Art. 10-bis St.Contr. - Portata - Abuso "atipico" - Art. 37, comma 3, Dpr n. 600 del 1973 - Ambito applicativo.
In materia di elusione fiscale e di abuso del diritto, l'art. 10-bis st.contr., che ha sostituto previgente art. 37-bis d.P.R. n. 600 del 1973, costituisce una norma "aperta" valevole quale principio generale volto a ricomprendere tutte quelle fattispecie abusive "atipiche" di derivazione costituzionale ed unionale, mentre l'art. 37, comma 3, d.P.R. cit. è stato conservato con un ambito di applicazione limitato all'interposizione di persona, reale o fittizia.

• Corte di Cassazione, Sez. Tri, Ordinanza del 22 giugno 2021, n. 17743

Contratti in genere - Effetti del contratto - Esecuzione di buona fede - Abuso del diritto - Nozione - Fattispecie in tema di recesso da contratto di agenzia .
L'abuso del diritto non è ravvisabile nel solo fatto che una parte del contratto abbia tenuto una condotta non idonea a salvaguardare gli interessi dell'altra, quando tale condotta persegua un risultato lecito attraverso mezzi legittimi, essendo, invece, configurabile allorché il titolare di un diritto soggettivo, pur in assenza di divieti formali, lo eserciti con modalità non necessarie ed irrispettose del dovere di correttezza e buona fede, causando uno sproporzionato ed ingiustificato sacrificio della controparte contrattuale, ed al fine di conseguire risultati diversi ed ulteriori rispetto a quelli per i quali quei poteri o facoltà sono attribuiti. Ne consegue, pertanto, che, nel contratto di agenzia, l'abuso del diritto è da escludere, allorché il recesso non motivato dal contratto sia consentito dalla legge, la sua comunicazione sia avvenuta secondo buona fede e correttezza e l'avviso ai clienti si prospetti come doveroso.

• Corte di Cassazione, Civile, Sezione L, Sentenza del 7 maggio 2013, n. 10568

 

Contratti in genere - Requisiti (elementi del contratto) - Causa - Illiceità - Frode alla legge - Frode fiscale - Sanzione - Di natura fiscale - Esclusività - Nullità del contratto - Esclusione .
Le pattuizioni contenute in un contratto che siano dirette ad eludere, in tutto o in parte, la normativa fiscale, non implicano di per sé la nullità del contratto stesso, trovando nel sistema tributario le relative sanzioni.

• Corte di Cassazione, Civile, Sezione 2, Sentenza del 28 febbraio 2007, n. 4785