Professione e Mercato

Esame d'Avvocato, il Coa di Milano apre agli scritti da remoto

Il Coa di Genova considera l'orale abilitante. Intanto le Associazioni scrivono a tutti gli Ordini ed organizzano una manifestazione a Roma

di Francesco Machina Grifeo

Con una delibera del 12 novembre, pubblicata oggi sul proprio sito, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano, invita il Ministro della Giustizia e il Governo a "fissare, nel più breve tempo possibile, le date di svolgimento delle prove scritte dell'esame di abilitazione alla professione forense". Ma anche "a prevedere eventualmente idonee forme di svolgimento in modalità telematica", dichiarandosi disponibile ad una "rapida sperimentazione delle modalità alternative di svolgimento a distanza delle prossime prove scritte". E ciò grazie ai "consolidati rapporti con la rete universitaria lombarda che già ne fa uso". Utilizzando sistemi di controllo interni al terminale che non permettono di collegarsi ad altri siti, e il doppio monitor che consente un controllo dell'ambiente in cui si svolgono le prove.

Nel documento poi non manca qualche stoccata al Dm 10 novembre 2020. In particolare, si legge, "seppur comprensibilmente motivato dalla crisi sanitaria", il provvedimento "desta perplessità" in quanto opta "per il mero rinvio dell'esame, senza delineare contestualmente adeguate procedure finalizzate a garantire la conclusione delle prove entro la fine del 2021".

Non solo, "la Corte d'Appello di Milano, in collaborazione con l'Ordine Avvocati, aveva già previsto - per tempo - modalità di svolgimento dell'esame che avrebbero consentito ai commissari e ai candidati del Distretto di operare in sicurezza, all'interno di spazi idonei".

Per il Consigliere Segretario, l'avvocato Nadia Germanà Tascona, "l'attuale disciplina meriterebbe una significativa revisione, con un rafforzamento del controllo da parte de degli Ordini durante il percorso formativo, anche attraverso l'attività delle Scuole Forensi che invece non stanno partendo". "Non condividiamo invece - prosegue Germanà Tascona – l'ipotesi della laurea abilitante, considerato che la complessità dell'attività forense, connessa alla tutela dei diritti di rilievo costituzionale, non può prescindere da un serio percorso professionalizzante".

Il Consigliere, che ricorda l'alto numero dei praticanti iscritti: circa 4mila, auspica poi una estensione della previsione, contenuta nel Dl 22/2020, secondo cui il semestre in cui è ricompreso il periodo di sospensione delle udienze, dal 9 marzo all'11 maggio 2020, può essere considerato valido con la partecipazione a meno di 20 udienze. "Il Cnf - conclude Germanà Tascona - ha fornito una interpretazione estensiva ma manca la norma".

Il Coa di Milano ha comunque invitato i giudici, laddove possibile, a far partecipare i praticanti alle udienze, chiarendo che "si procederà ad una valutazione caso per caso". Mentre con una deliberazione del 4 giugno scorso aveva sancito che le udienze svolte in modalità telematica, previa attestazione da parte del dominus della effettiva partecipazione del praticante alla attività di redazione di "note o verbalizzazioni", saranno considerate valide ai fini della pratica.

Anche il Coa di Genova si è mosso in favore dei praticanti richiamando la soluzione dell'orale abilitante già prevista per altre professioni ordinistiche come commercialisti, architetti e ingegneri. Ritenendola addirittura "imprescindibile" qualora non fosse possibile tenere gli esami neppure in primavera. "Ciò - scrive il Coa - costituirebbe di fatto la perdita del tutto inaccettabile di un anno, ed il conseguente grave pregiudizio per i Praticanti Avvocati, il cui accesso alla Professione subisce già una ingiustificata diversità di trattamento rispetto ad altre professioni".

In fermento anche le Associazioni dei praticanti. L' Upa informa di aver inviato oggi "a tutti i Consigli degli Ordini degli Avvocati d'Italia e al CNF, una comunicazione per chiedere ufficialmente ai vari COA territoriali di emettere, come similmente fatto dall'Ordine degli Avvocati di Genova, una comunicazione ufficiale a sostegno della nostra categoria". "Non possiamo rischiare di attendere fino al 2022 per concludere l'esame di abilitazione dell'anno 2020", afferma la Presidente Claudia Majolo.

L'Aipavv, invece, "visto il diverso trattamento degli aspiranti avvocati rispetto a tutte le altre categorie professionali" sta organizzando una "Manifestazione SIT-IN" per martedì 24 novembre dalle ore 9:00-13:00 in piazza Montecitorio. "Siete invitati - si legge - a scendere in piazza indossando la mascherina di protezione nonché di mantenere la distanza di sicurezza l'uno dall'altro. Portate un codice da consegnare per terra in segno di protesta".

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