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ESG Ratings: via libera dal Consiglio UE al nuovo regolamento per una maggiore trasparenza e affidabilità

L’approvazione del regolamento avrà un impatto significativo sul panorama normativo e operativo delle imprese europee, nonché sugli studi legali che si occupano di diritto societario, compliance e finanza sostenibile

Il 19 novembre 2024, il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato un nuovo regolamento sulle attività di rating ambientale, sociale e di governance (ESG), che mira a consolidare la fiducia degli investitori nei prodotti sostenibili.

Nel 2021 la Commissione aveva disposto sul tema un apposito studio in cui venivano evidenziate, tra le carenze, l’esistenza di conflitti di interesse, la mancanza di trasparenza e precisione nel contesto delle metodologie impiegate per i rating ESG e la mancanza di chiarezza in merito alla terminologia e all’attività dei fornitori di rating ESG.

La nuova normativa punta, quindi, a intervenire per garantire trasparenza, coerenza e qualità nella valutazione dei fattori ESG, rafforzando la fiducia di investitori, imprese e mercati finanziari e fornendo loro una valutazione affidabile del profilo di sostenibilità di un’azienda o di uno strumento finanziario. Scopo del regolamento, come dallo stesso sottolineato, è “contribuire al buon funzionamento del mercato interno, conseguendo nel contempo un livello elevato di protezione dei consumatori e degli investitori e prevenendo il greenwashing e altri tipi di disinformazione, compreso il social washing, mediante l’introduzione di obblighi di trasparenza relativi ai rating ESG e norme sull’organizzazione e sulla condotta dei fornitori di rating ESG.”.

Le principali novità introdotte dal regolamento

Il regolamento modifica il Regolamento sulla divulgazione della finanza sostenibile (UE 2019/2088) (EU SFDR) e il Regolamento sui rating ESG (UE 2023/2859), inserendosi nel più ampio contesto del Green Deal europeo e della finanza sostenibile. Esso introduce una serie di obblighi per i fornitori di rating ESG, mirati a standardizzare e rendere più affidabili i processi di valutazione e facilitare la comparazione dei risultati. Tra i punti salienti:

  • 1. Autorizzazione e supervisione centralizzata

I fornitori di rating ESG con sede nell’UE saranno soggetti a un regime di autorizzazione e monitoraggio gestito dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA). Invece, i fornitori di rating situati al di fuori dell’UE dovranno ottenere l’approvazione da entità autorizzate dalla stessa UE o essere riconosciuti nel registro UE tramite decisioni di equivalenza. Questa misura vuole assicurare che tali entità operino in modo indipendente e conforme ai requisiti normativi e vuole promuovere la coerenza e la comparabilità nei rating a livello globale.

  • 2. Trasparenza nei criteri di valutazione

I fornitori di rating ESG saranno tenuti a pubblicare sul proprio sito web e tramite il punto di accesso unico europeo (ESAP), quanto meno, le metodologie, i modelli e le principali ipotesi di rating che utilizzano nelle loro attività così da rispondere all’esigenza di maggiore chiarezza sugli standard applicati, eliminando eventuali discrepanze interpretative tra i vari fornitori.

  • 3. Gestione dei conflitti di interesse

Aspetto fondamentale del regolamento è la separazione obbligatoria, per i fornitori di rating ESG, tra le attività di rating e le attività commerciali per prevenire conflitti di interesse e garantire l’integrità del processo di rating. Queste norme vogliono evitare che i fornitori di rating ESG subiscano pressioni indebite da parte delle entità valutate o di altri attori del mercato. Infine, i fornitori dovrebbero stabilire policies e procedure di controllo interno e sorveglianza verso tutti i soggetti coinvolti nel processo di rating.

  • 4. Qualità e affidabilità dei dati

I rating ESG utilizzati nell’UE devono essere indipendenti, comparabili, ove possibile, imparziali, verificabili, aggiornati e di buona qualità per assicurare l’affidabilità delle valutazioni nel rispetto dei principi di integrità, trasparenza, responsabilità e buona governance. Questo elemento è cruciale per permettere agli investitori di assumere decisioni informate.

Implicazioni per le imprese e gli studi legali

L’approvazione del regolamento avrà un impatto significativo sul panorama normativo e operativo delle imprese europee, nonché sugli studi legali che si occupano di diritto societario, compliance e finanza sostenibile. Le aziende dovranno adeguarsi ai nuovi requisiti di trasparenza e saranno soggette a un controllo più rigoroso sui loro profili ESG. Si prospetta un incremento delle richieste di consulenza in tema di conformità e gestione del rischio legato ai rating ESG.

Prossimi passi

Il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e la sua applicazione decorrerà 18 mesi dalla entrata in vigore, per dare alle parti interessate il tempo di allinearsi ai nuovi standard.

Questo intervento normativo rafforza il ruolo dell’UE come leader globale nella promozione della finanza sostenibile. Infatti, una migliore comparabilità e una maggiore affidabilità dei rating ESG migliorano l’efficienza di tale mercato in rapida crescita, facilitando in tal modo i progressi verso il conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo.Per avvocati e consulenti legali, il nuovo regolamento rappresenta un’opportunità per accompagnare le imprese in questo processo di trasformazione normativa e strategica.

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*A cura di Josephine Romano, Partner Head of Corporate Compliance Deloitte Legal - Sonia Belloli, Managing Associate Deloitte Legal - Costanza Paleologo, Trainee Lawyer Deloitte Legal

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