Fake News, l’uso del condizionale non evita la diffamazione
Non è ipotizzabile la scriminante dell’esercizio del diritto di cronaca, anche solo nella forma putativa, quando si diffondano notizie offensive, false, e comunque non verificate, a nulla rilevando che si faccia ricorso a verbi al condizionale
L’uso del condizionale, diversamente da quanto genericamente si pensa, non è sufficiente a escludere l’idoneità della “Fake News” a ledere la reputazione altrui. Lo chiarisce la Corte di cassazione con la sentenza 14196/2025). Espressioni insinuanti o capziose possono indurre il lettore, anche in relazione all’indiscutibile portata suggestiva delle specifiche notizie riportate, a ritenere la effettiva rispondenza a verità dei fatti raccontati.
In altri termini, non è ipotizzabile la scriminante dell...