Famiglia

Famiglia e successioni: il punto sulla giurisprudenza dei giudici di merito

La selezione delle pronunce di merito in materia di diritto di famiglia e delle successioni 2022

di Valeria Cianciolo

Si segnalano in questa sede i depositi della giurisprudenza di merito in materia di diritto di famiglia e delle successioni 2022. Le pronunce in particolare, si sono soffermate sulle seguenti tematiche o questioni:
1. Dichiarazione di paternità, risarcimento e mantenimento
2. Affido condiviso
3. Coniuge del fallito e atti a titolo gratuito
4. Assegno sociale
5. Interdizione
6. Mantenimento del cognome originario in caso di adozione del maggiorenne
7. Divorzio e cumulo di domande soggette a riti diversi
8. Revoca dell'interdizione ad un ex tossicodipendente
9. Assegno divorzile e aspettative professionali sacrificate


1. DICHIARAZIONE DI PATERNITA'- Dichiarazione di paternità. Al figlio spetta il risarcimento, ma non il mantenimento (Cc, articoli 148, 261, 337 septies, 2059)
Il figlio maggiorenne che esperisca con successo l'azione di dichiarazione giudiziale della paternità (nell'ambito della quale, il rifiuto del presunto padre di sottoporsi all'esame del Dna ha valore confessoria e può di per sé giustificare l'accoglimento della domanda) non è legittimato a chiedere la condanna del genitore al pagamento del contributo al mantenimento dovuto sin dalla nascita (azione che spetta all'altro genitore adempiente, a titolo di regresso nell'ambito di un obbligo solidale), mentre può richiedere il risarcimento del danno.
Nel caso in esame, il figlio non ha dato prova di essere rimasto privo del mantenimento da parte della madre e quest'ultima non è intervenuta in giudizio per formulare la domanda di regresso nei confronti dell'altro genitore.
Infine, per quel che concerne il risarcimento del danno da privazione del rapporto parentale, il Tribunale precisa che, in caso di danno endofamiliare da privazione del rapporto genitoriale, si pone a base del calcolo liquidatorio la voce prevista dalle tabelle milanesi, con gli opportuni adattamenti.
Tribunale di Napoli Nord, sentenza 13 luglio 2022 – Giudice Balletti

2. AFFIDO CONDIVISO - L'affido condiviso si pone come regola generale (Cc articolo 156)
L'affido condiviso presuppone un comune impegno progettuale in ordine alle scelte relative alla vita della prole nonché in ordine alla cura della prole medesima nell'ambito della gestione dei vari incombenti della vita quotidiana. L'affido condiviso si pone come regola generale, rispetto alla quale la soluzione dell'affido esclusivo costituisce l'eccezione, derogabile solo laddove la sua applicazione risulti pregiudizievole per l'interesse del minore (quali le ipotesi di manifesta carenza o inidoneità educativa di un genitore o di sua obiettiva lontananza o di un suo sostanziale disinteresse per il minore, con valutazione adeguatamente motivata dal Giudice, in positivo sull'idoneità del genitore affidatario e, in negativo, sulla idoneità educativa dell'altro genitore e sulla non rispondenza dell'affido condiviso all'interesse del minore).
Tribunale Monza, Sez. IV, Sentenza, 8 marzo 2022, n. 557 – Pres. Rel. Arcellaschi

3. FALLIMENTO DEL CONIUGE – Inefficaci per la legge fallimentare anche gli atti caratterizzati da assenza di corrispettivo (Rd 267/1941, articolo 64 ; del R.D. 16 marzo 1942, n. 267; Articolo 2901)
Ai fini dell'azione di inefficacia di cui all'articolo 64 della Legge fall., gli atti a titolo gratuito non sono solo quelli posti in essere per spirito di liberalità, che è requisito necessario della donazione, ma anche gli atti caratterizzati semplicemente da una prestazione in assenza di corrispettivo. Ne consegue che, l'attribuzione patrimoniale effettuata da un coniuge, poi fallito, a favore dell'altro coniuge in vista della loro separazione, va qualificata come atto a titolo gratuito ove non abbia la funzione di integrare o sostituire quanto dovuto per il mantenimento suo o dei figli.
Nel caso di specie, il tenore complessivo dell'accordo di separazione ha indotto a ritenere che il trasferimento immobiliare oggetto di causa avesse carattere gratuito.
Tribunale Padova, sentenza 8 luglio 2021, n. 1391 – Giudice Stocco

4. ASSEGNO SOCIALE – Per il riconoscimento dell'assegno sociale non può rilevare un reddito potenziale (Legge 335/1995, articolo 3, comma 6)
Ai fini del riconoscimento dell'assegno sociale ex articolo 3, comma 6, della legge n. 335 del 1995, il diritto alla corresponsione prevede come unico requisito lo stato di bisogno effettivo del titolare, desunto dall'assenza di redditi o dall'insufficienza di quelli percepiti in misura inferiore al limite massimo stabilito dalla legge, restando irrilevante, come indice di autosufficienza economica, i redditi potenziali non percepiti.
Unico requisito reddituale rilevante ai fini del diritto all'assegno è, dunque, "l'ammontare dei redditi (...) conseguibili nell'anno solare di riferimento", indicata dal richiedente nella relativa dichiarazione, soggetta ad essere "conguagliato (...) sulla base della dichiarazione dei redditi effettivamente percepiti".
Tribunale Roma, Sez. lavoro, Sentenza, 21 gennaio 2022, n. 495 - Giudice Buonassisi

5. Interdizione – Il procedimento per interdizione è un procedimento contenzioso speciale (Cc, articoli 384, 417, 419 e 423; Cpc, articoli 712, 714 e 718; Legge 6/2004, articolo 3)
Il procedimento per interdizione si configura come un procedimento contenzioso speciale, ritenuto dal legislatore come il più idoneo ad offrire garanzie a tutela dell'interesse dell'interdicendo e dell'inabilitando e ad assicurare una più penetrante ricerca della verità; esso, quindi, resti disciplinato, per quanto non previsto dalle regole speciali di cui agli articoli 712 e ss., dalle regole del processo contenzioso ordinario, ove non incompatibili.
Nel caso di specie il Tribunale ha constatato uno stato di infermità mentale tale da ritenere compromesse le facoltà intellettive superiori, con conseguente incapacità del soggetto di intendere e di volere, non essendo la parte in grado di manifestare la propria volontà in modo sufficientemente apprezzabile dagli altri in ragione delle proprie patologie.
Tribunale Nocera Inferiore, Sez. I, Sentenza 1 giugno 2022, n. 824 – Pres. Cuomo, Giud. Rel. Iannone

6. COGNOME – Legittimo mantenere il cognome originario in caso di adozione del maggiorenne (Cc, articoli 291, 294, 296, 297, 311, 312 e 313; Dpr 3/2000, articolo 89)
Deve essere privilegiata un'interpretazione costituzionalmente orientata dell'articolo 299, 1 comma, c.c. che ritenga la norma derogabile laddove vi sia l'esigenza di preservare la sfera di identità personale dell'adottato e sussista l'accordo dello stesso adottante ad eliminare il proprio cognome da quello dell'erede.
Nel caso di specie, la richiesta della ricorrente adottata dalla zia, di mantenere il cognome originario senza l'aggiunta del cognome dell'adottanda, è stata rigettata dalla Prefettura di Roma che nulla ha opposto in termini di interesse pubblico, tale da giustificare il sacrificio al cambiamento del proprio cognome.
Tar Lazio Roma, Sez. I ter, Sentenza 1 luglio 2022, n. 8964 – Pres. Arzillo, Cons. Est. Dongiovanni

7. DIVORZIO – Non ammissibile il cumulo in unico processo della domanda di divorzio, con domande non legate da vincoli di connessione (Cpc, articoli 31, 32, 34, 35 , 36 e 40)
L'articolo 40 c.p.c. consente nello stesso processo il cumulo di domande soggette a riti diversi soltanto in ipotesi qualificate di connessione (articoli 31, 32, 34, 35 e 36), così escludendo la possibilità di proporre più domande connesse soggettivamente e caratterizzate da riti diversi: conseguentemente, è esclusa la possibilità del "simultaneus processus" tra l'azione di separazione o di divorzio e quelle aventi ad oggetto, tra l'altro, lo scioglimento della comunione coniugale, la divisione o la restituzione dei beni, il rimborso di somme anticipate o il risarcimento del danno, essendo queste ultime soggette al rito ordinario, autonome e distinte dalla prima.
Tribunale Potenza, Sentenza 2 settembre 2022, n. 957 - Presidente rel. est. Tomay

8. INTERDIZIONE- Revocata la misura dell'interdizione ad un ex tossicodipendente (Cpc, articolo 720)
L'interdizione rappresenta l'"extrema ratio", in caso di previsto e constatato fallimento di ogni diversa modalità di protezione, essendo uno strumento che produce l'effetto di togliere al soggetto la capacità di agire in ogni ambito, e si impone quando è necessario inibire allo stesso di esplicitare all'esterno capacità viziate che espongano sé od altri a possibili pregiudizi, in quanto l'infermità mentale abituale lo rendono sostanzialmente incapace di provvedere in toto ai propri interessi.
Tribunale Civitavecchia, Sentenza 2 settembre 2022, n. 931 – Pres. Rosetti, Giud. Est. Gelso

9. DIVORZIO – Assegno divorzile alla moglie del pilota a titolo compensativo (Legge 898/1970, articolo 5 comma 6)
All'assegno divorzile in favore dell'ex coniuge deve attribuirsi, oltre alla natura assistenziale, anche natura perequativo-compensativa, che discende direttamente dalla declinazione del principio costituzionale di solidarietà, e conduce al riconoscimento di un contributo volto a consentire al coniuge richiedente non il conseguimento dell'autosufficienza economica sulla base di un parametro astratto, bensì il raggiungimento in concreto di un livello reddituale adeguato al contributo fornito nella realizzazione della vita familiare, in particolare tenendo conto delle aspettative professionali sacrificate.
Nel caso in esame, alla moglie è stato riconosciuto un assegno divorzile posto che aveva seguito il marito all'estero consentendogli di portare avanti una brillante carriera lavorativa.
Tribunale Civitavecchia, Sentenza 2 settembre 2022, n. 932 – Pres. Rosetti, Giud. Est. Gelso

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