Garante privacy: è illecito rilevare la presenza dei dipendenti con le impronte digitali anche se c’è il loro consenso
Il sistema di rilevazione permetteva di creare un modello matematico che, venendo associato al codice identificativo del singolo interessato, costituiva il termine di raffronto delle successive verifiche all’atto della timbratura
Il Garante Privacy (provvedimento n. 167/2025) ha chiarito che l’uso delle impronte digitali per rilevare la presenza dei lavoratori viola la normativa a tutela della riservatezza, sia italiana che europea, per cui non può ritenersi proporzionato l’uso sistematico, generalizzato e indifferenziato per tutte le pubbliche amministrazioni di sistemi di rilevazione biometrica delle presenze, a causa dell’invasività di tali forme di verifica e delle implicazioni derivanti dalla particolare natura del dato...