Professione e Mercato

Greco (Cnf): un “tavolo” per riformare la professione di avvocato

“Un nuovo statuto per dare risposte concrete: dal percorso di studi al pensionamento, senza tralasciare le trasformazioni della professione”

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di Francesco Machina Grifeo

Un “tavolo” dell’Avvocatura per riscrivere la legge professionale in modo da fronteggiare anche il calo dei nuovi ingressi nella professione. Il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, lancia l’idea all’Agorà degli Ordini forensi in vista del congresso nazionale fissato per il 15 e 16 dicembre prossimo.

Intervenendo ieri presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma, presenti i presidenti di Ordini e Unioni distrettuali, il coordinatore dell’Ocf Mario Scialla, Greco ha auspicato che all’indomani del congresso si costituisca un tavolo inclusivo “per lavorare a una proposta di riforma della legge 247 del 2012 con lo sguardo a quella che sarà l’attività professionale dell’avvocato dei prossimi decenni”. “Una riscrittura dello statuto dell’avvocatura – prosegue - che dia risposte concrete a partire dal percorso di studi fino al momento del pensionamento, in grado di riflettere le trasformazioni della professione e della società nel tempo”.

Per Greco è necessario che il Congresso affronti il calo degli iscritti all’albo “sebbene un normale turn over sia fisiologico” e la diminuzione dei professionisti possa giustificarsi anche con le assunzioni presso l’Ufficio per il processo, “la vera preoccupazione – incalza - risiede nella marcata flessione degli iscritti alle facoltà di Giurisprudenza e il conseguente calo degli iscritti all’esame di abilitazione professionale”. “Questo dato indica un disinteresse crescente nei confronti delle professioni giuridiche tra i giovani, ed è un segnale che non possiamo ignorare”.

Il tavolo dell’avvocatura italiana dunque diventa un “passo audace” ma “necessario”. Un sorta di “assemblea costituente” che miri a costruire l’avvocatura del futuro partendo dalle questioni lasciate ancora aperte: disparità nei guadagni tra uomini e donna, riforma dell’accesso alla professione con una proposta che parta dai percorsi universitari, senza tuttavia tralasciare i temi del futuro, a partire dai “benefici” nell’esercizio della professione che possono derivare da una “sicura gestione dell’intelligenza artificiale” .

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