I commercialisti: «Competenze multiple per aiutare i risanamenti»
Sono numerosi i professionisti impegnati nei corsi di formazione per diventare «esperti» in composizione negoziata della crisi d’impresa
La crisi d’impresa diventa un’opportunità per i professionisti. Gli Ordini di avvocati e dottori commercialisti stanno organizzando corsi di formazione dedicati alla «composizione negoziata per la soluzione della crisi di impresa», disciplinata dall’articolo 2 del decreto legge 118/2021. Una misura che, nelle intenzioni, dovrebbe essere uno strumento per risanare le aziende attraverso l’ausilio di professionisti del settore.
Secondo Giannicola Rocca, presidente commissione crisi, ristrutturazione e risanamento dell’Ordine dei dottori commercialisti di Milano, il corso organizzato nel capoluogo lombardo «consentirà ai 500 dottori commercialisti e avvocati che lo stanno frequentando di ottenere il requisito formale dell’assolvimento del corso di formazione per la qualifica di esperto nella composizione negoziata quale soluzione alla crisi d’impresa». Non solo: «Si prevede che le imprese che potrebbero chiedere l’accesso alla composizione negoziata saranno decine di migliaia nei primi 2-3 anni dall’entrata in vigore, favorite anche dalla possibilità di dialogare con tutte le parti coinvolte nel processo di ristrutturazione e di risanamento. Il sistema produttivo del nostro Paese richiede quindi grandi competenze professionali, che devono essere multidisciplinari per poter affrontare i diversi aspetti della composizione negoziata con competenza e professionalità, a tutela dei superiori interessi industriali, occupazionali ed erariali».
Si concluderà a fine gennaio il corso organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli, a cui stanno partecipando circa 1.400 professionisti. Tra loro c’è Maria Grazia Santojanni, commercialista a Napoli: «Il corso è finalizzato a dare un aggiornamento a noi professionisti del settore - spiega -. È una importante fase formativa per quella che certamente sarà una grande opportunità lavorativa. Servirà sempre il tecnico esperto chiamato a dare sicurezza a quello che è un piano di risanamento dell’imprenditore. Spetterà al tecnico verificare la potenzialità del progetto analizzando la funzionalità e l’utilità delle trattative con i creditori.Tutta la delicata fase della crisi vedrà la guida del tecnico quale verificatore della fase di accesso a misure protettive e cautelari per l’imprenditore. Così come sarà necessario il tecnico esperto nella fase di eventuale concordato semplificato in caso di mancato raggiungimento di accordo».