Il concetto di desistenza volontaria dal progetto delittuoso
Delitto tentato - Desistenza - Determinazione volontaria - Cause esterne - Escludono la volontarietà.
In tema di desistenza dal commettere il reato, la volontarietà intesa quale spontanea determinazione, si traduce nella scelta non necessitata di non proseguire nell'attività delittuosa, operata in una situazione di libertà interiore, indipendente da circostanze esterne, che rendano irrealizzabile o troppo rischioso il proseguimento del proposito (come nell'ipotesi del sopraggiungere degli agenti di polizia).
•Corte di cassazione, sezione I penale, sentenza 10 dicembre 2018 n. 55041
Reato - Tentativo - Mancata consumazione del reato - Elemento della volontarietà - Configurabilità.
L'applicabilità dell'ipotesi della desistenza (articolo 56 del Cp, comma 3) richiede che la mancata consumazione del delitto sia dipendente dalla volontà dell'agente. E se è vero che non è necessario che la rinuncia all'azione criminosa sia espressione di un autentico ravvedimento, è però essenziale che la scelta sia volontaria, cioè non imposta da circostanze esterne (quali, ad esempio, la resistenza della vittima, ovvero, come nel caso di specie, l'intervento/presenza della polizia giudiziaria o difficoltà in executivis dell'azione criminosa) che rendano irrealizzabile o troppo rischioso il proseguimento dell'attività.
•Corte di cassazione, sezione IV penale, sentenza 16 marzo 2018 n. 12240
Reato - Delitto tentato (tentativo) - Desistenza - Volontarietà e spontaneità - Significato.
La volontarietà della desistenza non deve essere confusa con la “spontaneità'” della medesima, nel senso che la desistenza è volontaria anche quando non è spontanea perché indotta da ragioni utilitaristiche o da considerazioni dirette a evitare un male ipotizzabile o dalla presa di coscienza degli svantaggi che potrebbero derivare dal proseguimento dell'azione criminosa. Il requisito della volontarietà presuppone che la desistenza non sia riconducibile a cause esterne che rendano impossibile, o gravemente rischiosa, la prosecuzione dell'azione; la scelta deve quindi essere operata in una situazione di libertà interiore indipendente dalla presenza di fattori esterni idonei a menomare la libera determinazione dell'agente.
•Corte di cassazione, sezione II penale, sentenza 13 febbraio 2014 n. 7036
Reato - Delitto tentato (tentativo) - Desistenza volontaria - Volontarietà della scelta - Significato - Fattispecie.
In tema di desistenza dal delitto, benché la volontarietà non deve essere intesa come spontaneità, la decisione di interrompere l'azione non deve risultare necessitata. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso la desistenza, in quanto la ragione dell'interruzione dell'attività delittuosa era da ricollegarsi all'intervento dei carabinieri).
•Corte di cassazione, sezione II penale, sentenza 24 aprile 2013 n. 18385