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Il “Dl Casa” è legge - Via libera definitivo con la “fiducia” anche dal Senato

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di Francesco Machina Grifeo

È legge il cd “Dl Casa”. Il governo ha posto la questione di fiducia anche al Senato sul Ddl n. 1197 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69 ed ha ottenuto 106 voti a favore, i contrari sono stati 68 e un senatore si è astenuto. Il provvedimento fortemente voluto dal ministro dei Trasporti e vice premier Matteo Salvini contiene diposizioni qualificate di “carattere urgente” in materia edilizia finalizzate a fornire un “riscontro immediato e concreto al crescente fabbisogno abitativo”, supportando, al contempo, gli obiettivi di “recupero del patrimonio edilizio esistente e di riduzione del consumo del suolo”.

E lo fa attraverso una semplificazione normativa, innalzando, per esempio, le soglie di legge in una serie di casi: dal via libera ai micro-appartamenti da 20 metri quadri (la superficie minima per una persona scende da 28 a 20 metri quadrati, e per due persone da 38 a 28 metri quadrati e anche le altezze minime interne sono ridotte da 2,70 a 2,40 metri), all’abitabilità per i sottotetti, fino ai cambi di destinazione d’uso che diventano più facili. Aumentano anche le tolleranze costruttive, vale a dire la differenza tra quanto autorizzato e quanto realizzato, che posso arrivare fino ad un massimo del 6% della superficie con un incremento inversamente proporzionale ai Mq.

Viene inserito inoltre il criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici che potranno essere realizzate in tutti i porticati. È stato inoltre semplificato l’accertamento di conformità e sono stati prorogati i termini di demolizione da 90 a 240 i giorni.

È semplificata la fattispecie dello stato legittimo che viene rappresentato alternativamente dal titolo abilitativo che ne ha previsto la costruzione, ovvero che ne ha legittimato la stessa, o da quello che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio a condizione che l’amministrazione competente, in sede di rilascio del medesimo, abbia verificato la legittimità dei titoli pregressi. La normativa vigente dispone invece che lo stato legittimo dell’immobile è rappresentato dalla coesistenza dei titoli menzionati.

Viene disciplinata la regolarizzazione degli interventi realizzati come varianti in corso d’opera che costituiscono parziale difformità dal titolo, qualora lo stesso sia stato rilasciato prima dell’entrata in vigore della c.d. legge Bucalossi del 1977. L’intervento in difformità può essere regolarizzato mediante presentazione di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e il pagamento, a titolo di oblazione, di una somma determinata ai sensi del comma 5 dell’articolo 36-bis.

Si prevede poi che le strutture amovibili realizzate per finalità sanitarie, assistenziali, educative durante l’emergenza Covid e mantenute in esercizio al 30 maggio 2024 possano rimanere installate, in deroga alle norme vigenti, in presenza di comprovate e obiettive esigenze idonee a dimostrarne la perdurante necessità. Restato salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e il rispetto delle altre normative di settore.

Non ci sono, invece, le norme Salva Milano, in quanto è mancato un accordo in seno alla maggioranza sulle autorizzazioni edilizie per sanare decine di cantieri di grattacieli e altri immobili a rischio perché considerati dalla procura come possibili abusi. Misure che potrebbero convogliare in una proposta di legge parlamentare da vararsi a breve. Al centro della questione ci sono cantieri che hanno ottenuto il via libera dall’amministrazione come ristrutturazioni anche se rappresenterebbero interventi radicali che, secondo la procura, avrebbero necessitato di un titolo edilizio e non solo di una Scia.

Intanto mentre la lega festeggia l’approvazione definitiva del dl Casa, il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, denuncia che siamo davanti “all’ennesimo condono”

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