Il furto di energia elettrica pluriaggravato non consente di riconoscere la tenuità del fatto
La pena supera il massimo edittale di 5 anni per le due aggravanti di violenza sulle cose e uso di mezzi fraudolenti
Chi in maniera continuata si approvigiona di corrente elettrica grazie alla manomissione del contatore dei consumi e all'allaccio alla rete realizzato illegalmente risponde di furto pluriaggravato dalla circostanza di aver usato violenza sulle cose e di aver impiegato mezzi fraudolenti. E, soprattutto, soggiace a norma dell'articolo 625 del Codice penale a una pena che va da tre a dieci anni: il che determina il superamento del limite edittale massimo di 5 anni entro cui può operare il riconoscimento della tenuità del fatto.
Inoltre, in un caso come quello risolto, dove l'imputazione è elevata anche per la continuazione questa può rilevare ai fini dell'abitualità nel reato che è anch'essa causa ostativa al riconoscimento della causa di non punibilità.
La Cassazione penale - con la sentenza n. 40396/2022 - ha perciò accolto il ricorso della Procura contro la decisione di merito che aveva ritenuto sussitente la tenuità del fatto a fronte del furto continuato di elettricità per una somma pari a oltre 35mila euro realizzato con la manomissione del contatore dei consumi e l'allaccio pirata.
La Cassazione accoglie il ricorso anche a fronte dell'accertata sussistenza degli addebiti come emerge dall'espressa affermazione contenuta nella sentenza del tribunale chiamato ora a ripercorrere il giudizio annullato.