Penale

Illecita coltivazione domestica di marjuana, ripetere il reato dopo due anni non esclude la continuazione

Non spezza il legame tra le due condotte il solo fatto che la prima sia stata già giudicata con sentenza definitiva

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di Paola Rossi

In materia di stupefacenti, nulla osta a che due reati di coltivazione illecita siano in continuazione anche se vi è già stata sentenza definitiva e le prime piante siano state sequestrate. Ad esempio, il fine di assicurarsi una forma più economica di antidolorifico cannabinoide è elemento intellettivo che - unito ad altre circostanze - dimostra la prevedibilità del reiterarsi di una condotta. E non si interrompe il legame tra i diversi episodi se la continuazione riguarda una condotta già precedentemente giudicata con sentenza definitiva e risalente negli anni.

La Corte di cassazione con la sentenza n. 27992/2021 ha perciò riconosciuto come incongruo il ragionamento dei giudici di merito che avevano tout court escluso il vincolo della continuazione - tra due diversi episodi di coltivazione domestica illecita di piante di marjuana - in quanto tra uno e l'altro erano trascorsi due anni. La "frattura" tra i due episodi affermata valutando solo l'elemento temporale non è affatto provata. Infatti, non vi è frattura tra due o più diversi episodi neanche per un fatto esterno - quale il corso della giustizia già compiuto - all'eventuale "identico disegno criminoso".

Ciò che rileva perchè il precedente reato sia avvinto dalla continuazione con quello successivo è la sussistenza - al momento di commissione del primo - della rappresentazione futura di una reiterazione del successivo reato anche solo in termini di alta probabilità. Circostanza prospettica non escludibile in un caso come quello concreto dove la finalità "di cura" o di sollievo perseguita dall'autore del reato sia condizione stabile e il reato venga ripetuto con le medesime modalità e nei medesimi luoghi: l'abitazione dell'imputato.

Spiega, infatti la Cassazione, che la continuazione tra reati è desumibile in base a diversi elementi:
- omogeneità tra violazioni e bene protetto;
- contiguità spazio-temporale;
- modalità e singole causali;
-sistematicità e abitudini di programmazione di vita.

La programmazione unificante è quella esistente al momento di commissione del primo reato e il vincolo della continuazione anche in presenza di elementi di probabilità di reiterazione si spezza se il successivo reato è commesso sotto una spinta estemporanea.

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