In "Gazzetta" il concorso per 400 direttori del Ministero della Giustizia
Sottosegretario Ferraresi: notizia importante che dà ossigeno al settore. Presto il bando per 2.700 cancellieri
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 90 del 17 novembre il concorso per il reclutamento di 400 direttori del Ministero della Giustizia. Domande da presentare entro 30 giorni dalla uscita in G.U. Considerata l'emergenza sanitaria, il concorso si terrà secondo le modalità semplificate previste dal Dl 19 maggio 2020, n. 34. È il primo dei tre concorsi straordinari previsti dal cd. decreto "Rilancio" per il Ministero della Giustizia.
"Una notizia molto importante che darà presto ossigeno al settore Giustizia", commenta il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi. "Questo concorso – spiega Ferraresi - è il primo dei tre bandi straordinari previsti dal Decreto Rilancio. Gli altri due, per 150 funzionari e per 2.700 cancellieri saranno banditi a stretto giro e saranno svolti in modo da non essere rallentati o bloccati dall'emergenza coronavirus".
"Quella del Direttore – spiega una nota del Ministero - è una figura professionale fondamentale: è la più elevata tra tutto il personale amministrativo non dirigenziale e svolge mansioni di coordinamento, direzione e controllo di unità e gruppi di lavoro".
L'urgenza del bando viene giustificata con le "rilevantissime vacanze nelle dotazioni organiche", pari complessivamente al 25,26%, con 32.425 dipendenti in servizio rispetto a una pianta organica di 43.464 unità. Ancora "più gravi" quella relative al profilo professionale di direttore: pari al 31,04%, con 1.433 dipendenti in servizio rispetto a una pianta organica di 2.078 unità. Una situazione in peggioramento quest'ultima, considerata la "prossima cessazione dal servizio per limiti di eta' di ulteriori 103 unità di personale con il profilo professionale di direttore entro il 2022.
Seguendo le indicazioni del Dl 34/2020 per il contrasto alla pandemia in atto, lo svolgimento avverrà mediante una selezione bifasica, con una prima valutazione dei titoli e la formazione di un'apposita graduatoria preliminare, su base distrettuale, e la successiva chiamata a sostenere la prova orale dei candidati utilmente ivi collocati. Il punteggio complessivo attribuibile è pari a 120 punti: titoli, massimo 40 punti; orale, massimo 80 punti.
L'orale - che si terrà a partire da gennaio 2021, direttamente sul territorio - consisterà in un colloquio interdisciplinare sulle seguenti materie: a ) diritto civile;b) diritto penale; c) diritto amministrativo); d) diritto processuale civile; e) diritto processuale penale; f) ordinamento giudiziario; g) servizi di cancelleria; h) conoscenza della lingua inglese; i) conoscenza delle tecnologie informatiche. E potrà svolgersi i n presenza, informa il Ministero, "qualora la situazione epidemiologica lo permetta, oppure, in caso contrario, mediante l'adozione di soluzioni tecniche in grado di assicurare la pubblicità della prova, l'identificazione dei partecipanti, la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità (ai sensi dell'art. 248, c. 1, del D.L. 19 maggio 2020, n. 34)".
Il trenta per cento dei posti è riservato ai volontari in ferma breve e ferma prefissata delle Forze armate, ai volontari in servizio permanente, nonché agli ufficiali di complemento in ferma biennale e agli ufficiali in ferma prefissata.
È richiesta la laurea giurisprudenza; economia e commercio; scienze politiche, o titolo equipollenti.
Intanto, continuano le procedure per l'assunzione a tempo determinato delle 1.000 unità nel profilo di operatore giudiziario, le cui graduatorie, in vista delle prove orali, sono in via di definizione.