L'aggravante della destrezza nel reato di furto
Furto - Aggravante della destrezza articolo 625 c.p. - Presuppo sti
La circostanza aggravante della destrezza di cui all'articolo 625 cod. pen., comma 1, n. 4, richiede un comportamento dell'agente, posto in essere prima o durante l'impossessamento del bene mobile altrui, caratterizzato da particolare abilità, astuzia o avvedutezza, idoneo a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza sul bene stesso; sicche' non sussiste detta aggravante nell'ipotesi di furto commesso da chi si limiti ad approfittare di situazioni, dallo stesso non provocate, di disattenzione o di momentaneo allontanamento del detentore dalla cosa.
• Corte di Cassazione, sezioni Unite, sentenza 12 luglio 2017 n. 34090
Furto - Aggravante della destrezza articolo 625 c.p. - Presupposti per la configurabilità - Individuazione
In tema di furto, sussiste l'aggravante della destrezza quando l'agente approfitti di una condizione contingentemente favorevole, o di una frazione di tempo in cui la parte offesa ha momentaneamente sospesa la vigilanza sul bene perchè impegnata, nello stesso luogo di detenzione della cosa o in luogo immediatamente prossimo, a curare attività di vita o di lavoro.
• Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 20 maggio 2015 n. 20954
Furto - Aggravante della destrezza articolo 625 c.p. - Sottrazione e impossessamento di beni - Accertamento responsabilità –Presupposti – Distacco momentaneo del proprietario dal bene – Approfittare di una condizione di attenuata difesa
Sussiste la circostanza aggravante della destrezza (articolo 625 c.p., comma 1, n. 4), qualora la condotta di sottrazione e di impossessamento del bene si realizzi mediante approfittamento delle condizioni più favorevoli per cogliere l'attimo del momentaneo distacco del proprietario della cosa e, dunque, di una condizione di attenuata difesa, quale è quella di colui che la perda di vista, per una frazione di tempo, senza precludersi, tuttavia, il controllo e l'immediato ricongiungimento con essa; l'approfittamento di questa frazione di tempo, in permanenza della vigilanza diretta e immediata della cosa, configura la condotta elusiva che il legislatore intende punire più gravemente, in quanto espressione di una particolare attitudine criminale del soggetto. Ne consegue che detta aggravante non ricorre nel caso in cui il derubato si trovi in altro luogo, ancorché contiguo, rispetto a quello in cui si sia consumata l'azione furtiva o comunque si sia allontanato da esso, in quanto in questo caso la condotta non è caratterizzata da particolare abilità dell'agente nell'eludere il controllo di cui sia consapevole, ma dalla semplice temerarietà di cogliere un'opportunità in assenza di detto controllo, il che è estraneo alla fattispecie dell'aggravante della destrezza.
• Corte di Cassazione penale, sezione V, sentenza 17 marzo 2014 n. 12473
Furto - Aggravante della destrezza articolo 625 c.p. – Presupposti – Approfittare di tempo e luoghi tali da attenuare la normale attenzione della parte lesa
Ai fini della configurabilità dell'aggravante della destrezza nel furto, è sufficiente che si approfitti di uno stato di tempo e di luogo tali da attenuare la normale attenzione della parte lesa nel mantenere il controllo ovvero la vigilanza sulla cosa, rientrando nel concetto di destrezza qualsiasi modalità della azione furtiva idonea a non destare l'attenzione suddetta.
• Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 gennaio 2014, n. 640