L'allarme del Csm, Pnrr a rischio: mancano 1.000 giudici - Al concorsone passano solo in 88
Verso un nuovo maxi bando da 500 posti Curzio un carico di 80mila ricorsi 'anno mette a rischio la "qualità"
Mentre si attende la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del bando del nuovo mega-concorso per magistrati da 500 posti, i dati sulle correzioni (ancora in corso) delle prove del concorso da 320 posti di luglio consegnano un risultato molto deludente. A fronte di 1.532 buste (e quindi più di 3mila elaborati) esaminate, infatti, sono risultati idonei appena 88 candidati (dati al 2 dicembre).
In questo quadro, si innesta l'allarme lanciato ieri del primo presidente della Cassazione Pietro Curzio sul rischio "qualità" della giurisdizione per via del carico di 80mila ricorsi all'anno tra civili e penali che grava sulla Suprema corte. L'occasione è stata l'approvazione da parte del Csm di una delibera con la quale si destinano 48 nuovi giudici al suo ufficio, dopo un fermo di 4 anni.
Un numero però che non è ancora sufficiente visto Curzio ha parlato di una Cassazione "in grande sofferenza dopo 4 anni in cui ha perso oltre 100 magistrati". Di qui l'auspicio che il Csm possa "aprire a breve una nuova pratica per assegnare ulteriori magistrati oltre la delibera approvata. Attualmente sono in servizio 249 magistrati a fronte di un organico di 356. Il punto nodale, spiega Curzio, è la pressione numerica di ricorsi "assolutamente anomala" rispetto alle Corti supreme di qualsiasi Paese del mondo occidentale. "Qualsiasi ufficio che riceve 80mila ricorsi all'anno è sottoposto a tensioni incredibili. È indubitabile che qualità dei provvedimenti e tempi di decisione siano fortemente a rischio".
Ed a pesare sarebbero anche le riforme degli ultimi anni che hanno assegnato sempre nuove competenze alla Corte, a cominciare dall'abolizione del grado di appello nei giudizi sulla protezione internazionale: così la Cassazione è passata in soli due anni dai 300 ricorsi all'anno che aveva in questa materia sino al 2017 ai 12.900 ricorsi. E Curzio rivendica una produttività record: "Dal 1° gennaio al 30.11.21 - afferma - i consiglieri di Cassazione hanno emesso 36.389 provvedimenti civili, un record mai raggiunto e 43.034 in materia penale. Con una media di 316 sentenze a testa nei primi undici mesi dell'anno".
Tornando invece al tema degli organici ed alle difficoltà di reclutamento, la ministra Marta Cartabia ha più volte lanciato l'allarme sulla formazione degli aspiranti magistrati. In particolare, un paio di settimane fa, durante la cerimonia per il decennale della scuola superiore di magistratura a Scandicci ha affermato: "Troppe volte i concorsi per l'accesso alla magistratura non riescono a selezionare neppure un numero di candidati sufficienti a ricoprire tutte le posizioni messe a bando. È questo un dato su cui riflettere, che segnala un problema che deve essere affrontato". E il professor Gian Luigi Gatta, Ordinario di diritto penale all'Università di Milano e Consigliere per le professioni della Ministra della Giustizia in una intervista a Repubblica ha detto: "Agli studenti di Giurisprudenza dobbiamo insegnare anche a scrivere".
Un problema di cui è ovviamente consapevole anche il Consiglio superiore della magistratura che si prepara a lanciare l'allarme sulla questione. La mancanza di magistrati infatti pesa particolarmente in un periodo in cui gli uffici giudiziari devono realizzare gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e cioè lo smaltimento dell'arretrato e il taglio della durata dei processi civili e penali, rispettivamente del 40 e del 25%.
Il Csm dunque potrebbe chiedere alla Ministra Cartabia di procedere sin dal prossimo bando alla riforma del concorso, consentendo la partecipazione da subito dei giovani appena laureati in giurisprudenza, in modo da allargare immediatamente la platea dei candidati. Le preoccupazioni del Consiglio superiore sono contenute in una proposta di risoluzione che il plenum dovrebbe votare oggi. "L' attuale situazione di scopertura degli organici presenta carattere di assoluta gravità: su 10.751 posti previsti nelle piante organiche, le presenze effettive di magistrati in servizio in uffici giudiziari sono 9.131", si legge nel documento messo a punto della Sesta Commissione. Mancano insomma più di mille magistrati e la carenza "è destinata ad aggravarsi per effetto dei prevedibili collocamenti a riposo per raggiunti limiti di età, per un significativo arco temporale".
Di qui la "viva preoccupazione" per la situazione degli uffici giudiziari, a cui è richiesto con il Pnrr "un impegno eccezionale". Per questo "è quanto mai necessario" riformare il concorso, aprendolo come era una volta a tutti i neo-laureati in giurisprudenza, in modo tale che si arrivi, diversamente da quello che accade oggi, al reclutamento di magistrati "in numero pari o prossimo" a quello dei posti messi a bando.
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di Giulio M. Salerno - Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l'Università di Macerata