Professione e Mercato

L'Arbitrato si conquista spazi nelle transazioni commerciali, tempo e costi sono variabili positive rispetto alla risposta lenta della giustizia ordinaria

Finora e di regola considerato un istituto appannaggio solo di alcune categorie di imprese oggi l'Arbitrato sta vivendo una stagione più vivace: diversi studi confermano che le attese degli operatori sono per un ulteriore sviluppo lungo direttrici nuove come, per esempio, il maggior ricorso all'arbitrato da parte delle piccole e medie imprese

di Massimiliano Nisati *


Nel corso degli ultimi anni è esponenzialmente aumentata l'importanza del ruolo assunto dalle A.D.R. (risoluzione alternativa delle controversie), che hanno via via raggiunto una posizione di sempre maggior centralità nell'ambito del sistema dell'amministrazione della giustizia.

Indubbiamente, la capacità attrattiva di tali istituti, sospinti e incoraggiati dallo stesso Legislatore, è espressione della loro portata deflattiva: il processo civile presenta aspetti ancora profondamente disincentivanti – soprattutto in relazione ai caratteri di dinamicità dei mercati e delle stesse imprese in essi operanti – in ragione della eccessiva ed intollerabile durata dei procedimenti.

In particolare, quale oggetto specifico della presenta analisi, l'Arbitrato è uno strumento di risoluzione delle controversie alternativo rispetto alla giurisdizione civile ordinaria, attraverso il quale la composizione della controversia viene affidata a Giudici privati in luogo di quelli dello Stato.

Finora e di regola considerato un istituto appannaggio solo di alcune categorie di imprese (grandi e multinazionali), in realtà oggi l'Arbitrato sta vivendo una stagione più vivace: diversi studi confermano che le attese degli operatori sono per un ulteriore sviluppo lungo direttrici nuove come, per esempio, il maggior ricorso all'arbitrato da parte delle piccole e medie imprese.

Invero, i ritardi della giustizia colpiscono principalmente le famiglie e le imprese: qualunque transazione commerciale diviene più rischiosa e, pertanto, gli investimenti sempre meno frequenti.

In considerazione della fondamentale funzione della giustizia nell'architettura costituzionale degli Stati moderni, il Consiglio d'Europa (Organizzazione internazionale per la tutela dei diritti umani), pubblica costantemente dei rapporti sull'efficienza dei sistemi giudiziari europei.

Le statistiche sono impietose ed inaccettabili: in Italia servono 500 giorni, in media, per concludere il primo grado dei processi civili, quasi 1.000 giorni per il secondo grado e 1.400 giorni per il terzo grado. In totale, dunque, poco meno di tremila giorni, corrispondenti quasi a otto anni.

La media dei Paesi membri del Consiglio d'Europa è invece di 233 giorni in primo grado, 244 giorni in secondo grado e 238 in ultima istanza. In totale, dunque, si arriva a poco meno di due anni (715).

Ed ecco allora le ragioni della sempre maggior diffusione dell'Arbitrato, fedele alleato e fondamentale strumento degli operatori commerciali.

In tal senso, il punto di forza dell'Arbitrato è indubbiamente rappresentato dalla durata del procedimento.

Le statistiche rivelano che la durata media per la conclusione di un processo arbitrale è di 226 giorni. Basti riflettere sul rilievo di tali riferimenti all'esito di un confronto con i tempi massimi previsti dal Codice di procedura civile italiano: "se non è fissato un termine per la pronuncia del lodo, gli arbitri debbono pronunciare il lodo nel termine di duecentoquaranta giorni dall'accettazione della nomina".

Tali dati statistici sono ancor più significativi alla luce di un ulteriore circostanza. Il valore medio delle controversie sottoposte ad Arbitrato è superiore rispetto alla maggioranza di quelle sottoposte alla giustizia ordinaria.

Ulteriore aspetto degno di analisi è correlato ai costi della procedura arbitrale.
Ed invero, da subito è necessario considerare che le spese delle procedure arbitrali, sensibilmente ridotte rispetto al passato, sono da correlare all'indubbio risparmio conseguente alla notevole riduzione dei tempi procedimentali: aspetto dirimente e fondamentale per tutti gli imprenditori coinvolti che, in breve tempo, pervengono alla definizione della lite ed alla soddisfazione dei propri interessi.

Alla luce di quanto precede, ben si comprende la sempre più ampia e capillare diffusione dell'Arbitrato, soprattutto tra le imprese, ovviamente interessate ad una soluzione rapida ed efficiente delle liti scaturenti dai relativi rapporti, tesa a garantire una ripresa dei flussi commerciali che non sia pregiudicata dalle inefficienze dei sistemi di giustizia ordinaria.
Il sistema delle Camere arbitrali, tra cui I.C.A., supporta le imprese nazionali e internazionali nel risolvere velocemente le controversie nei loro rapporti commerciali e societari. Ogni Camera arbitrale ha un proprio Regolamento, più o meno adattabile alle esigenze concrete delle aziende. Nel caso specifico di ICA, la procedura di arbitrato è cosiddetto " amministrato" (le parti incaricano l'organismo specializzato per l'organizzazione e la gestione dell'arbitrato e si affidano al regolamento da questo predisposto): pertanto i costi del procedimento sono, in completa trasparenza, prevedibili, quantificabili e, soprattutto, di minimo impatto economico.

_____________________________

*Presidente del Consiglio arbitrale di I.C.A. International Chamber of Arbitration

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©