La Proprietà Intellettuale come leva strategica per il settore vinicolo
Investire in marchi, design, brevetti e copyright significa non solo proteggere il proprio lavoro creativo, ma anche garantirsi competitività, autenticità e riconoscibilità in un mercato globale sempre più affollato e complesso
Nel corso dell’ultimo decennio il mondo dell’enologia si è trovata ad affrontare nuove sfide: nuovi mercati da esplorare che hanno imposto nuove regole nella commercializzazione e comunicazione del vino e conseguenti nuove problematiche giuridiche, il fenomeno dell’Italian Sounding in costante crescita e con un forte impatto per il comparto di riferimento, mercati virtuali in costante crescita ed espansione, il mondo parallelo del metaverso e da ultimo il dilagante fenomeno dei dupe.
Per Italian Sounding si intende l’uso di nomi, immagini, combinazioni cromatiche o riferimenti geografici che evocano l’Italia e i suoi prodotti tipici, pur non avendo alcun legame reale con il nostro Paese.
Con dupe, invece, si fa riferimento a prodotti che imitano nelle forme, nel packaging e nella comunicazione visiva articoli originali – spesso di marca – con l’intento di apparire simili senza però violare formalmente la legge sul plagio. Anche in questo caso, il consumatore può essere tratto in inganno, con possibili danni economici e reputazionali per le imprese titolari dei diritti.
Ci si è, quindi, iniziati ad accorgere del ruolo indispensabile svolto dalla Proprietà Intellettuale, come strumento complementare ma essenziale nelle strategie e politiche di marketing e comunicazione e di importanza decisiva in quelle di tutela e di lotta all’Italian Sounding.
I marchi, segni distintivi del prodotto, proteggono qualsiasi elemento grafico e/o verbale e/o cromatico della bottiglia e dunque in primis l’etichetta. Possono però riguardare anche, ad esempio, la forma del packaging (marchio di forma), il jingle che accompagna la presentazione del prodotto (marchio sonoro) o un particolare lay out del sito.
Il marchio si accompagna spesso al copyright che protegge le modalità, frutto di scelte libere e creative, con cui viene espressa una certa idea: l’etichetta del vino se è il risultato di una combinazione originale e creativa di elementi grafici, verbali e cromatici è tutelata anche dal copyright che può essere validamente invocato in caso di imitazione della stessa.
Il brevetto, per definizione, riguarda una soluzione nuova e originale di un problema tecnico atta ad essere realizzata e applicata in campo industriale: se si considera il settore dell’enologia, esso dimostra di essere un ottimo strumento per tutelare, per esempio,i macchinari da utilizzare sia in vigna che in cantina, nonché le macchine imbottigliatrici, etichettatrici, quelle per la produzione delle gabbiette o ancora i metodi di produzione del vino, a cui è addirittura dedicata una classe brevettuale specifica relativa alla “preparazione di vino o vino frizzante”.
Infine, con il design si protegge l’aspetto estetico di qualsiasi prodotto o di una sua parte: esso può essere validamente utilizzato, anche ma non solo, in abbinamento al marchio, per proteggere gli elementi grafici dell’etichetta, così come l’aspetto esteriore della bottiglia, o del suo contenitore in occasione della vendita.
Risulta, quindi, evidente come sia significativo e fondamentale il ruolo della Proprietà Intellettuale nello sviluppo di una azienda vitivinicola, permettendo di affrontare con successo le nuove sfide di un mercato sempre più globalizzato.
In tale ottica appare anche altrettanto fondamentale ed imprescindibile il ruolo di tutte le istituzioni che operano per la gestione e la tutela dei diritti di Proprietà Intellettuale. Al vertice di tali istituzioni si pone il Tribunale dell’Unione Europea che ha tra le proprie funzioni anche quella di assicurare la corretta interpretazione ed applicazione delle normative europee, comprese quelle in materia di Proprietà Intellettuale.
Molteplici sono le sentenze del Tribunale che incidono direttamente sui diritti di Proprietà Intellettuale e di particolare interesse, con riferimento al mondo del vino e all’etichettatura dei prodotti, risultano le recenti sentenze che hanno disciplinato icasi T-282-24 e T-283-24.
In questi casi il Tribunale si è espresso in merito alla possibilità di registrare due marchi dell’Unione Europea, a fronte di un’opposizione di soggetti terzi, fornendo una accorta interpretazione in merito alla similitudine tra i marchi ed al rischio di confusione per i consumatori, con particolare riferimento ai consumatori di vini e bevande alcoliche.
Questi orientamenti giurisprudenziali confermano come la tutela della Proprietà Intellettuale non sia un tema astratto o riservato alle grandi multinazionali, ma rappresenti una leva strategica concreta anche per le aziende del settore enologico. Investire in marchi, design, brevetti e copyright significa non solo proteggere il proprio lavoro creativo, ma anche garantirsi competitività, autenticità e riconoscibilità in un mercato globale sempre più affollato e complesso.
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*Maria Cristina Baldini e Federico Faggioli, Studio Torta