Famiglia

La reazione aggressiva della moglie non "smentisce" i maltrattamenti del marito

Il giudice deve soppesare nel merito azione e reazione al fine di escludere il reato

di Paola Rossi

L'atteggiamento non passivo di fronte a ingiurie, botte e minacce non basta da solo ad accertare l'esistenza di un contesto di reciproca aggressività tra coniugi. E il fatto che il coniuge reagisca non è sufficiente neanche ad escludere la sua sudditanza psicologica dinanzi ai soprusi. La Corte di cassazione, con la sentenza n. 4681/2021, ha infatti annullato la sentenza di appello che aveva assolto l'imputato per l'insussistenza del reato di maltrattamenti fondandosi sulla genericità delle dichiarazioni della parte offesa e sull'affermata esistenza di un menage matrimoniale connotato da recipoche aggressioni. La Cassazione rinvia la causa a nuovo giudizio e ricorda che tale circostanza "esimente" va accertata con specifici mezzi di prova e ampiamente motivata ai fini di un'assoluzione, in quanto il contesto di reciproca aggressività non esclude di per sé l'esistenza della lesione del patrimonio morale della vittima. La Cassazione respinge il rigido sillogismo tra la reazione della moglie e l'asserito clima di conflittualità. E precisa che, a seguito di plurime denunce di maltrattamenti, il clima aggressivo reciproco va puntualmente motivato al fine di giungere ad un'assoluzione formulata "perché il fatto non sussiste". Il giudice non può affermarlo asserendo la genericità delle dichiarazioni della parte offesa o valorizzando un singolo episodio reattivo. Nel caso specifico l'unica reazione della donna, valorizzata in sentenza, era stata quella di aver gettato dei piatti a terra in occasione della scoperta di un'intesa tra il marito e un'altra donna. Circostanza nota proprio per ammissione della donna. E, anche per questo, inadeguata a dimostrare la reciproca condotta offensiva. Infatti, non è una reazione idonea a incidere su un regime di vita imposto e condito di soprusi. Inoltre, da quanto emerge dalla sentenza di legittimità, il marito era stato assolto anche dal reato di lesioni, a seguito della rimessione della querela da parte della moglie, che può essere anche un segnale di sottomissione psicologica.

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