Maxiconcorso in magistratura, per ora passa agli orali il 17%
Al 28 aprile 2023, la commissione ha esaminato 2107 buste (ogni busta contiene i tre elaborati) delle 3606 consegnate alla fine delle tre giornate di prove e risultano idonei 377 candidati
Si abbassa, sia pure di poco, la percentuale degli ammessi all'orale del primo maxiconcorso in magistratura, bandito nel 2021. Se all'inizio delle correzioni degli scritti sfiorava il 20% ora, in fase avanzata del vaglio delle prove, siamo al 17%.
L'ultimo dato aggiornato è stato pubblicato oggi sul sito del ministero della Giustizia e si riferisce al 28 aprile. Sinora la commissione ha esaminato 2.107 buste (ogni busta contiene i tre elaborati), il 58% del totale e sinora i candidati risultati idonei a sostenere le prove orali sono 377. I posti da coprire sono 500.
Un numero che quando il concorso fu bandito dall'allora ministra della Giustizia Marta Cartabia aveva suscitato le speranze di un esercito di aspiranti giudici: le domande erano state circa 18mila, ma già alla consegna dei codici, preliminare agli scritti, si erano presentati in 6.523, meno della metà di chi aveva fatto domanda, e già il primo giorno di esami se ne erano persi per strada circa 300 e altrettanti il secondo giorno.
La "ritirata" più corposa c'era stata l'ultimo giorno, con soli 3.606 candidati rimasti in corsa. La "fame" di nuove leve di magistrati è forte negli uffici giudiziari, dove mancano - secondo i dati resi noti a gennaio in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario - 1.458 giudici su un organico previsto di 10.558 toghe, con una scopertura pari al 13,7% dei posti. Una carenza che potrebbe mettere a rischio la possibilità di realizzare gli obiettivi indicati dal Pnrr: il taglio del 40% della durata dei processi civili e del 25% dei giudizi penali.
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di Giulio M. Salerno - Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l'Università di Macerata