Giustizia

Nordio alla Camera: presto separazione carriere e interventi su affettività in carcere

Il Ministro della Giustizia parla a tutto campo rispondendo alla Camera a sei interrogazioni

di Francesco Machina Grifeo

Separazione delle carriere dei magistrati ad aprile, “al massimo a maggio”; “rimessa a punto” della legge Severino dopo la rimodulazione del traffico di influenze, e interventi a tutto campo per rendere meno gravose le condizioni dei detenuti: dagli interventi di prevenzione contro i suicidi, agli spazi per l’affettività in carcere ma anche percorsi per facilitare la ricerca di un lavoro e la formazione: sono 39 i detenuti laureati nell’anno. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio parla a tutto campo alla Camera rispondendo a sei interrogazioni.

Separazione carriere - “La separazione delle carriere dei magistrati - afferma rispondendo all’on. Bisa della Lega- è nel programma di governo e sarà presentata entro il mese di aprile, al massimo di maggio di questo stesso anno. Sarà consustanziale alla riforma del Csm per ovvie ragioni che una separazione delle carriere comporta, quindi due Csm separati. Per fare una riforma radicale occorre cambiare la Costituzione, trattandosi di una revisione costituzionale l’iter sarà ovviamente più lungo e intersecandosi con la riforma del premierato avrà determinati tempi”.

Legge Severino - In merito alla modifica della cosiddetta legge Severino, in relazione alle fattispecie di sospensione di amministratori regionali e locali a seguito di sentenze non definitive, Nordio (in risposta all’on. Pittalis – FI-PPE) ha affermato che “è all’esame di questa Camera, e speriamo che abbia una sollecita approvazione, la riforma per l’abolizione del reato di abuso di atti di ufficio, la rimodulazione del traffico di influenze e anche (diciamo) l’enfatizzazione della presunzione di innocenza attraverso la privacy dell’informazione di garanzia. Certo, anche per quanto riguarda la legge Severino, noi riteniamo che sia necessaria una rimessa a punto. Non è all’ordine del giorno ma sicuramente fa parte del nostro interesse”.

Detenuti, affettività – Quattro le interrogazioni sul tema delle carceri. Partendo dalla questione della affettività sulla quale c’è stata una recente apertura da parte della Corte costituzionale, il Guardasigilli (interrogazione dell’on. Magi, Misto-+Europa) ha affermato che “bisogna tener conto innanzitutto del comportamento della persona detenuta in carcere, delle ragioni di sicurezza, ovviamente, e delle esigenze di mantenimento dell’ordine e della disciplina”. “Dovranno essere create - e stiamo già iniziando a farlo, ma non è una cosa che si possa fare dall’oggi al domani - all’interno degli istituti penitenziari degli appositi spazi. Ovviamente anche il personale deve essere addestrato su questo, perché anche questa è una novità”.

“Quello che posso dire – ha aggiunto - è che il governo, e chiaramente questo ministero, è perfettamente consapevole dell’importanza della questione ed è deciso a dare pienissima attuazione a quella che è la sentenza della Corte costituzionale. Nordio ha poi spiegato che è stato “istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, che prevede come componenti degli appartenenti del nostro ministero, del Garante nazionale per i detenuti, della magistratura di sorveglianza, dell’architettura penitenziaria. E questa direi che è più importante di tutti perché senza strutture, dovremmo convenire che questa novità sarebbe ancora più difficile realizzare. Ci saranno anche appartenenti del consiglio nazionale forense e del consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, anche questa è una presenza estremamente importante”.

Carceri, suicidi - In merito al problema dell’aumento del fenomeno dei suicidi in carcere, Nordio (in risposta all’on. Benzoni – AZ-PER-RE) ha detto che i provveditorati dovranno verificare “se nei distretti di competenza siano stati stipulati i piani regionali di prevenzione, anche al fine di sollecitarne la pronta approvazione attraverso le interlocuzioni con le rispettive autorità sanitarie. Inoltre “si è avviato un percorso nazionale di intervento continuo, attraverso il Dap, i provveditorati e gli istituti penitenziari”. “Il 20 ottobre 2022 - ha aggiunto Nordio - è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Consiglio nazionale degli psicologi e il dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, per definire un diverso e più strutturato coinvolgimento degli esperti. Sono stati coinvolti il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, il gruppo di lavoro per lo studio degli eventi suicidari e un gruppo di lavoro che ha già reso una relazione finale”.

Carceri, aiuto sociale - Riguardo poi le iniziative urgenti per la costituzione dei consigli di aiuto sociale nell’ambito del settore dell’assistenza penitenziaria e post-penitenziaria, si è prevista l’istituzione di una cabina di regia interistituzionale presso ciascuna regione, per realizzare la programmazione triennale integrata e condivisa. “Sono stati approvati e sono in corso di realizzazione otto piani triennali per un importo complessivo di oltre 22 milioni e i destinati che si prevede di raggiungere nel triennio sono circa 12.500”. “Stiamo lavorando, e molto, alacremente per portare il lavoro in carcere e soprattutto per trovare degli accordi con delle benemerite associazioni per trovare il lavoro ai detenuti una volta liberati - ha aggiunto Nordio (rispondendo all’on. Gadda IV-C-RE). Non è sufficiente che imparino un lavoro in carcere, occorre che una volta liberati si liberino a loro volta, scusate il bisticcio, del marchio di Caino del detenuto. Che vengano assorbiti nella società civile possibilmente attraverso un lavoro che già hanno appreso in carcere”.

Carceri, laureati 39 detenuti - “Sono stati organizzati 952 corsi scolastici di primo livello cui hanno partecipato 11.025 detenuti. Sono stati promossi alla classe successiva 4.140 detenuti. Sempre nell’anno scolastico 2022-2023, sono stati attivati 808 corsi di secondo livello cui hanno partecipato 8.347 detenuti. Sono stati promossi alla classe successiva 5.115 detenuti”. Così il ministro della Giustizia Nordio (in replica a Lupi – NM(N-C-U-I)-M) ha poi spiegato che “il numero complessivo dei detenuti coinvolti in percorsi di istruzione nell’anno scolastico 2022-2023 è quindi di 19.372, con un incremento, rispetto all’anno scolastico precedente, di oltre 2.000 unità. Per ciò che concerne gli studi universitari, nell’anno 2022, negli istituti sede di Poli universitari, 608 detenuti risultavano iscritti a corsi universitari. Negli istituti non sede di Poli universitari, 602 detenuti risultavano iscritti a corsi universitari. Nel 2022 hanno conseguito la laurea 39 detenuti. Per quanto riguarda i corsi di formazione professionale segnalo che, nel primo semestre del 2023, sono stati attivati 274 corsi professionali, cui sono stati iscritti 3.359 detenuti. I detenuti impiegati alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria risultano essere 17.042, mentre i detenuti impiegati non alle dipendenze risultano essere 2.848. I fondi assegnati per le retribuzioni e i detenuti lavoranti sono 123 milioni di euro”.

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