Nordio: con proroga nuove competenze dei giudici di pace a rischio obbiettivi del Pnrr
In un incontro con le Camere civili, il Ministro ha manifestato l’intenzione di confrontarsi con i rappresentanti europei, evidenziando tuttavia il rischio di non raggiungere i parametri imposti dall’UE qualora si opti per una proroga dell’allargamento delle competenze
Permane critica la situazione dei giudici di pace, con le risorse del Pnrr che non possono essere utilizzate per procedere a nuove assunzioni, ed il prossimo allargamento delle competenze. È stato questo uno dei temi centrali affrontati oggi nell’incontro al Ministero della Giustizia tra una delegazione delle Camere Civili (UNCC) – composta dal presidente Alberto Del Noce, dal segretario Rosaria Filloramo, dal vicepresidente Mario Spinelli, dal futuro presidente della costituenda Fondazione UNCC, Virginio Angelini e dal responsabile dell’Osservatorio legislativo UNCC Sergio Terzaghi – ed il ministro Carlo Nordio.
Nel corso dell’incontro, alla presenza del capo di gabinetto Giusi Bartolozzi, il Presidente dell’UNCC ha richiamato la recente relazione al Parlamento del Ministro, in cui si evidenziava la prevalenza dell’attenzione mediatica sulla giustizia penale rispetto a quella civile, ribandendo come la sfera civile interessi gran parte dei cittadini almeno una volta nella vita, ed evidenziandone la cruciale importanza per il funzionamento dello Stato di diritto.
L’UNCC ha richiesto un più ampio e concreto coinvolgimento nei tavoli di lavoro ministeriali. Il ministro Nordio ha accolto favorevolmente l’invito, incaricando il Capo di Gabinetto di definire un apposito progetto di collaborazione.
Il Ministro ha poi sollecitato il parere dell’UNCC sulla difficile condizione dei Giudici di Pace. L’attuale situazione, infatti, rischia di aggravarsi ulteriormente con l’entrata in vigore, a ottobre, dell’ulteriore ampliamento di competenza, senza un’adeguata proroga. Il Capo di Gabinetto ha confermato che la carenza di risorse rappresenta uno dei problemi principali e ha ricordato che i fondi del PNRR non possono essere impiegati per l’assunzione di nuovi magistrati (togati o onorari). Su questo il Ministro ha manifestato l’intenzione di confrontarsi con i rappresentanti europei, evidenziando tuttavia il rischio di non raggiungere i parametri imposti dall’UE qualora si opti per una proroga.
La delegazione è stata poi ricevuta dal viceministro Francesco Paolo Sisto, alla presenza del capo della Segreteria tecnica del Ministero Fiammetta Modena. Tra le proposte discusse, la possibilità di consentire agli avvocati di emettere decreti ingiuntivi entro specifiche soglie di valore, e la revisione dei parametri di liquidazione dei compensi professionali, anche in previsione dell’aumento di competenza dei giudici di pace.
Al termine dell’incontro, l’UNCC ha espresso soddisfazione per la disponibilità nel valutare concretamente gli interventi proposti, ed ha confermato la piena collaborazione nell’elaborazione di soluzioni strutturali capaci di migliorare l’efficienza del sistema giustizia.
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di Gualtiero Roveda, Avvocato, giornalista pubblicista e Andrea Sirotti Gaudenzi - Membro del Senato Accademico dell'Accademia Universitaria degli Studi Giuridici Europei