Penale

Nulla la notifica del decreto di citazione all'avvocato d'ufficio se questi non ha mai avuto contatti con l'imputato

Il giudice deve verificare - anche in presenza di altri elementi - che vi sia stata l'effettiva instaurazione di un rapporto professionale tra il legale domiciliatario e l'indagato

immagine non disponibile

di Giampaolo Piagnerelli

La notifica del decreto di citazione può essere effettuata presso il domicilio del difensore d'ufficio alla sola condizione che tra l'imputato e il legale ci siano stati dei contatti. In caso contrario la procedura è irregolare. Con sentenza del 27 aprile 2022, il giudice di pace di Venezia ha condannato l'imputato alla pena di 5mila euro di multa per il reato di cui all'articolo 10-bis del Dlgs 25 luglio 1998 n. 286 ("Ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato"). Avverso il richiamato procedimento ha proposto ricorso l'imputato tramite difensore. Con il primo motivo il ricorrente ha lamentato la violazione della legge processuale perché l'imputato non ha avuto conoscenza del processo in quanto la notifica è stata effettuata al difensore d'ufficio con cui non aveva alcun contatto, il giudice pertanto avrebbe dovuto, dichiarare l'assenza. La Cassazione con la sentenza n. 13999/23 ha accolto il ricorso. Secondo i Supremi giudici dalla lettura degli atti di secondo grado è possibile constatare che il decreto di citazione a giudizio è stato notificato all'imputato presso il difensore d'ufficio. Ma dall'esame degli atti del procedimento non vi era prova dell'esistenza di contatti tra l'imputato e il difensore d'ufficio. E così in una situazione di mancanza di contatti tra imputato e difensore d'ufficio non costituisce presupposto sufficiente per procedere al giudizio in assenza e il giudice avrebbe dovuto provvedere agli adempimenti previsti dall'articolo 420-quater, comma 1, del cpc. A tal proposito la Cassazione ha richiamato un precedente arresto di legittimità (sentenza n. 23948/19) secondo cui ai fini della dichiarazione di assenza non può considerarsi presupposto idoneo la sola elezione di domicilio presso il difensore d'ufficio da parte dell'indagato, dovendo il giudice in ogni caso verificare - anche in presenza di altri elementi - che vi sia stata l'effettiva instaurazione di un rapporto professionale tra il legale domiciliatario e l'indagato, tale da fargli ritenere con certezza che quest'ultimo abbia avuto conoscenza del procedimento. La sentenza impugnata proprio perché non ha rispettato i principi appena enunciati deve essere annullata con rinvio per un nuovo giudizio.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©