Parte l’assegnazione degli immobili confiscati alla criminalità organizzata
Per incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica da attribuire alle categorie sociali più svantaggiate, dando precedenza alle persone sotto sfratto esecutivo, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha lanciato un programma di recupero degli immobili confiscati alla criminalità organizzata e da conferire ai Comuni nel cui territorio ricadono. Il programma servirà a realizzare gli obiettivi del “piano casa” previsto dal decreto legge 112/2008.
Il decreto ministeriale del 30 gennaio 2015 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 marzo n. 62), dota il programma di oltre 18 milioni per i prossimi tre anni e stabilisce la procedura da seguire per l'assegnazione e il recupero degli immobili.
La procedura - Sarà l'Agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata a individuare gli immobili da destinare ad alloggi popolari, tra quelli situati nelle città capoluogo di Regione o, in mancanza, nei Comuni ad alta tensione abitativa elencati nella delibera Cipe del 13 novembre 2003 n. 87.
Dopo che i Comuni interessati o il provveditorato interregionale alle opere pubbliche competente per territorio avranno valutato i costi per rendere le case abitabili, l'Agenzia emetterà il decreto di destinazione all'amministrazione locale, notificandolo al ministero delle Infrastrutture, che di conseguenza assegnerà le risorse necessarie sino all'esaurimento delle stesse.
Le risorse - Il programma è dotato di 18.094.353 euro fino al 2017, a valere sul Fondo per l'attuazione del Piano nazionale di edilizia abitativa istituito dal comma 12, articolo 11, del Dl 112/2008 e specificamente: 7.092.109 euro per il 2014, 3.488.806 euro per il 2015, 3.671.139 euro per il 2016 e 3.842.299 euro per il 2017.
Il Piano - Il piano nazionale di edilizia abitativa (“piano casa”) fu previsto dall'articolo 11 del decreto legge 112/2008 per garantire “il livello minimo essenziali di fabbisogno abitativo per il pieno sviluppo della persona umana” e successivamente approvato con il Dpcm 16 luglio 2009. L'incremento degli alloggi da destinare a edilizia sociale utilizzando risorse dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, quindi, è l'obiettivo principale del piano.
Per la sua attuazione, il comma 12, articolo 1, dello stesso Dl 112/2008 dispose anche la creazione dello specifico fondo, finanziato dal ministero delle Infrastrutture.
L'Agenzia - L'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, infine, fu istituita dal decreto legge 4 febbraio 2010 n.4 (poi confluito nel Codice Antimafia) ed è controllata dal ministero dell'Interno.
Gli immobili sequestrati alle mafie erano già circa 12mila al gennaio 2013, in base ai dati forniti dall'Agenzia del Demanio, che però sono fermi a due anni fa, precisamente al 7 gennaio 2013. In testa alle Regioni per numero di immobili sequestrati c'è la Sicilia, seguita a grande distanza da Calabria, Campania e Lombardia.