Per i tributi armonizzati è necessario il contradditorio endoprocedimentale
Contenzioso tributario - Tributi armonizzati UE - Contradditorio endoprocedimentale - Si applica il diritto UE
In tema di tributi c.d. non armonizzati, l'obbligo dell'Amministrazione di attivare il contraddittorio endoprocedimentale, pena l'invalidità dell'atto sussiste nei casi in cui l'obbligo è sancito.
In tema di tributi cd. armonizzati, avendo luogo la diretta applicazione del diritto dell'Unione, la violazione del contraddittorio endoprocedimentale da parte dell'Amministrazione comporta in ogni caso, anche in campo tributario, l'invalidità dell'atto, purché, in giudizio, il contribuente assolva l'onere di enunciare in concreto le ragioni che avrebbe potuto far valere nel confronto con l'Ufficio.
• Corte di Cassazione, sezione VI tributaria, ordinanza 7 settembre 2018 n. 21767
Accertamento - Obbligo del contradditorio endoprocedimentale - Diritti del contribuente - Verifiche fiscali
In tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, l'Amministrazione finanziaria è gravata di un obbligo generale di contraddittorio endoprocedimentale, la cui violazione comporta l'invalidità dell'atto purché il contribuente abbia assolto all'onere di enunciare in concreto le ragioni che avrebbe potuto far valere e non abbia proposto un'opposizione meramente pretestuosa, esclusivamente per i tributi “armonizzati”, mentre, per quelli “non armonizzati”, non è rinvenibile, nella legislazione nazionale, un analogo generalizzato vincolo, sicché esso sussiste solo per le ipotesi in cui risulti specificamente sancito.
• Corte di Cassazione, sezione VI tributaria, ordinanza 11 settembre 2017 n. 21071
Tributi - Imposte e tasse (in genere) - Detrazioni - Amministrazione finanziaria - Prova - Elementi oggettivi - Imprenditore - Richiesta fraudolenta ed abusiva
Il diritto alla detrazione può essere negato solo se sia dimostrato dall'amministrazione finanziaria, alla luce di elementi oggettivi, che è invocato dall'imprenditore fraudolentemente o abusivamente.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 3 febbraio 2017 n. 2875
Tributi (in generale) – Accertamento tributario – Avviso di accertamento – In genere - Contraddittorio endoprocedimentale - Accertamento ai fini Irpeg ed Irap - Obbligatorietà - Insussistenza - Fondamento
In tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, non sussiste per l'Amministrazione finanziaria alcun obbligo di contraddittorio endoprocedimentale per gli accertamenti ai fini Irpeg ed Irap, assoggettati esclusivamente alla normativa nazionale, vertendosi in ambito di indagini cd. “a tavolino”.
• Corte di Cassazione, sezioni Unite, sentenza 9 dicembre 2015 n. 24823
Fisco - Accertamento - Verifiche e controlli - Contraddittorio endoprocedimentale - Obbligo - Tributi armonizzati e non - Diverso regime - Conseguenze
Differentemente dal diritto dell'Unione europea, il diritto nazionale, allo stato della legislazione, non pone in capo all'amministrazione fiscale che si accinga ad adottare un provvedimento lesivo dei diritti del contribuente, un generalizzato obbligo di contraddittorio endoprocedimentale, comportante, in caso di violazione, la invalidità dell'atto. Ne consegue che, in tema di tributi non armonizzati, l'obbligo dell'amministrazione di attivare il contraddittorio endoprocedimentale, pena l'invalidità dell'atto, sussiste esclusivamente in relazione alle ipotesi, per le quali siffatto obbligo risulti specificamente sancito; mentre in tema di tributi armonizzati, avendo luogo la diretta applicazione del diritto dell'Unione, la violazione dell'obbligo del contraddittorio endoprocedimentale da parte dell'amministrazione comporta in ogni caso, anche in campo tributario, l'invalidità dell'atto, purché in giudizio il contribuente assolva l'onere di enunciare in concreto le ragioni che avrebbe potuto far valere, qualora il contraddittorio fosse stato tempestivamente attivato e che l'opposizione di dette ragione (valutate con riferimento al momento del mancato contraddittorio), si riveli non puramente pretestuoso e tale da configurare, in relazione al canone generale di correttezza e buona fede e al principio di lealtà processuale, sviamento dello strumento difensivo rispetto alla finalità di corretta tutela dell'interesse sostanziale, per le quali è stato predisposto.
• Corte di Cassazione, sezione Unite, sentenza 9 dicembre 2015 n. 24823