Puglia, primi passi verso l’obbligatorietà dei Modelli 231?
La proposta di legge mira a rafforzare l’applicazione della 231, rendendo l’adozione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo, condizione “indispensabile” per esimersi dalla responsabilità amministrativa in caso di illeciti
Il Consigliere Regionale e Presidente del partito politico Azione della Regione Puglia, Ruggiero Mennea, è il firmatario della proposta di legge “Interventi regionali per la promozione e l’adozione del modello di organizzazione, gestione e controllo, ai sensi degli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 ”, sulla quale la VII Commissione della Regione Puglia ha espresso parere favorevole a maggioranza dei suoi componenti. La medesima proposta di legge, oggi solo lievemente modificata, era stata in precedenza respinta nella seduta del Consiglio regionale del 28 marzo 2023, dopo essere stata licenziata all’unanimità dalla Commissione competente.
Il testo in commento mira a rafforzare l’applicazione del Decreto legislativo 231/2001 nella Regione Puglia, proponendo di rendere l’adozione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo, una condizione indispensabile per esimersi dalla responsabilità amministrativa in caso di illeciti. Il Consigliere Mennea, a sostengo della presente proposta ed anche alla luce delle decisioni giurisprudenziali più recenti, ha sottolineato che i Modelli 231 si rivelano fondamentali per assicurare una gestione e un controllo aziendale efficaci, rappresentando strumenti cruciali per promuovere la legalità e la trasparenza, sia nell’ambito pubblico che in quello privato.
Come noto, il D.Lgs. 231/2001 rimanda alle società la scelta di dotarsi o meno di un modello di organizzazione, gestione e controllo, senza prevedere alcun obbligo. Differentemente dal dettato normativo, la proposta prevede l’obbligo di adottare modelli organizzativi entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, per le agenzie regionali, le società in house, le società partecipate e gli enti controllati e vigilati dalla Regione Puglia, gli enti pubblici economici, nonché gli altri soggetti privati, con o senza personalità giuridica, destinatari di erogazioni pubbliche di somme a titolo di trasferimento, contributo, sovvenzione, rimborso ovvero di corrispettivo derivante dall’esecuzione di un appalto pubblico.
Ora è necessario attendere che la proposta di legge passi all’esame della seconda Commissione in sede referente, per conoscere i risvolti di una proposta che, sembra evidente, potrebbe segnare un passaggio particolarmente significativo nella storia della normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti.
Nel tempo si sono avvicendate numerose proposte di legge che prevedevano l’introduzione di un obbligo “trasversale” di adozione del Modello 231.
A parere di chi scrive il rischio è che “ obbligatorietà ” possa far rima con uniformazione verso il basso, tuttavia, riteniamo che tali proposte siano comunque positive, in quanto in grado di animare il confronto e far emergere le concrete questioni applicative relative alla responsabilità amministrativa degli enti.
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*A cura degli Avv.ti Grazia Malinconico e Sebastiano Liistro, Complegal