Comunitario e Internazionale

“Russian warship, go f**k yourself” non può essere registrato come marchio europeo

Il Tribunale Ue ha confermato il no dell’Euipo alla Guardia frontiera ucraina che voleva registrare per commercializzare diversi prodotti il grido di guerra pronunciato da un soldato alla richiesta russa di resa

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di Paola Rossi

Con la sentenza sulla causa T-82/24 il Tribunale Ue confermando la decisione dell’Euipo ha affermato che non opera la tutela della proprietà intellettuale per un segno figurativo che non sarebbe percepito dal pubblico come indicazione di un’origine commerciale. Quindi i giudici hanno respinto il ricorso dell’amministrazione statale della guardia di frontiera ucraina che aveva chiesto la registrazione di un marchio europeo costituito dalla frase, divenuta un simbolo della lotta dell’Ucraina contro l’aggressione russa, «RUSSIAN WARSHIP, GO F**K YOURSELF», in russo e inglese.

Il ricorso contro il no di Euipo
La decisione di rifiuto alla registrazione - per mancanza delle caratteristiche di marchio commerciale - era del 1º dicembre 2023 ed è stata ora confermata dal Tribunale europeo. Per i giudici manca delle caratteristiche distintiive della provenienza di un prodotto il segno figurativo costituito dalle parole che furono pronunciate all’alba dell’aggressione russa all’Ucraina da una guardia di frontiera contro la richiesta di resa di una nave da guerra pronta a invadere nel Mar Nero la piccola isola di Snake Island.

Il marchio sarebbe, in effetti, costituito da un grido di guerra che l’amministrazione ucraina intendeva apporre per la diffusione e commercializzazione di un’amplissima gamma di prodotti, nonché per servizi editoriali, educativi, ricreativi e sportivi.

In conclusione, i giudici hanno confermato il rifiuto di Euipo alla registrazione con la motivazione che il marchio fosse appunto uno slogan politico privo di carattere distintivo per i prodotti e i servizi di cui trattasi.

La non distintività dello slogan politico
Il Tribunale considera che la frase ripresa nel marchio è stata ampiamente impiegata e diffusa dai media, subito dopo la sua prima utilizzazione, al fine di testimoniare sostegno all’Ucraina, ed è divenuta molto rapidamente un simbolo della lotta dell’Ucraina contro l’aggressione russa. Tale frase è stata cosi utilizzata in contesto politico ripetutamente e con l’obiettivo di esprimere e di promuovere il sostegno all’Ucraina.

Il Tribunale rileva che un segno non è in grado di svolgere la funzione essenziale di un marchio se il consumatore medio non percepisce, in sua presenza, l’indicazione dell’origine del prodotto o del servizio, bensì unicamente un messaggio politico.

Orbene, la frase in questione è stata fortemente utilizzata in un contesto non commerciale (l’aggressione russa) e sarà necessariamente e strettissimamente associata a tale contesto e a quel momento storico recente, ben noto al consumatore medio dell’Unione. Non sarà quindi percepita dal pubblico di riferimento come un’indicazione dell’origine commerciale dei prodotti e dei servizi da essa designati.

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