Amministrativo

Scuola, via libera al Ddl Valditara: norme antiviolenza e bocciatura col 5 in condotta

La Camera ha approvato, in via definitiva, con 154 sì il Ddl “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”

immagine non disponibile

La Camera ha approvato in via definitiva il Ddl Valditara con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti. Il provvedimento “ Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati ” prevede diverse novità: dalla bocciatura con il 5 in condotta al ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie fino alle multe per aggressioni al personale scolastico.

“È un passaggio molto importante che valorizza i principi di responsabilità individuale, di rispetto, verso le persone e i beni pubblici, e che mira a ridare sempre più autorevolezza anche al ruolo dei docenti”. Così, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Critiche invece le opposizioni, da Iv a Avs, che hanno espresso voto contrario (fatta eccezione per Azione che ha annunciato l’astensione) bollando le misure come inutili e frutto di una cultura repressiva.

L’articolo 1 del disegno di legge, composto da 5 commi, contiene disposizioni in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti. L’articolo 2, Disposizioni in merito alle sezioni a metodo didattico differenziato col “riconoscimento della centralità ed efficacia della metodologia montessoriana nello sviluppo dell’autonomia personale, del senso di responsabilità e della consapevolezza dei diritti e doveri reciproci”. L’articolo 3, prevede “Misure a tutela dell’autorevolezza e del decoro delle istituzioni e del personale scolastici”.

Tornando all’articolo 1, il più corposo, si prevede che il voto in condotta torni ad avere un peso significativo anche per la scuola primaria di secondo grado, le medie, dove invece, negli ultimi anni era espresso sotto forma di giudizio. Sarà valutato in maniera complessiva su tutto l’anno scolastico e non soltanto a quadrimestre. La misura nasce con l’obiettivo di arginare comportamenti aggressivi da parte degli studenti nei confronti del corpo docente.

Il voto in condotta sarà espresso in decimi e servirà per determinare il passaggio da un anno all’altro. Se non si ha un voto ’alto’ si rischia anche di non essere ammessi all’esame dell’ultimo anno. Nella scuola secondaria di primo grado, le scuole medie, un voto in condotta inferiore al 6 comporta la bocciatura.

Alle superiori la situazione cambia. Per i ragazzi dell’ultimo anno, avere un 6 in condotta comporta l’assegnazione di un elaborato di cittadinanza attiva e solidale che l’alunno dovrà discutere in sede d’esame. Se la valutazione non dovesse essere positiva, il ragazzo non sarà ammesso all’esame di Stato.

Per gli anni precedenti, la promozione da una classe all’altra sarà valutata in base al voto. In caso di insufficienza, l’ammissione all’anno successivo è subordinata alla presentazione di un elaborato che lo studente dovrà preparare. In caso di valutazione insufficiente, dovrà ripetere l’anno. Per ottenere, infine, il massimo dei crediti in vista dell’esame, occorrerà avere il 9 in condotta.

Il provvedimento (articolo 2) prevede una multa da 500 euro e fino a 10mila euro per chiunque venga condannato penalmente per aggressioni nei confronti di presidi, docenti e personale tecnico-amministrativo. In caso di sospensione, l’allontanamento dalla scuola, fino a un massimo di due giorni, comporterà “il coinvolgimento della studentessa e dello studente in attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare”.

La sospensione superiore ai due giorni, comporterà “lo svolgimento, da parte della studentessa e dello studente, di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche e individuate nell’ambito degli elenchi predisposti dall’amministrazione periferica del Ministero dell’istruzione e del merito”.

Novità in arrivo anche per la scuola primaria, il giudizio descrittivo verrà semplificato. Si tornerà ai giudizi ’sintetici’: addio, dunque, a ’base, intermedio, avanzato’, bentrovati (in attesa dell’ufficialità delle diciture) ’insufficiente, sufficiente, discreto, buono e ottimo’.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©