Se il reato connesso diviene procedibile a querela, lo diventano anche gli atti persecutori
Lo ha deciso la Corte costituzionale che dichiarato parzialmente illegittima un norma del correttivo Cartabia
Con la sentenza numero 123 depositata oggi, la Corte ha ritenuto parzialmente incostituzionale una disposizione contenuta nel cosiddetto “correttivo” alla riforma Cartabia, che riguarda il regime di perseguibilità di alcuni reati, tra cui gli atti persecutori, quando siano connessi a un danneggiamento su cose esposte alla pubblica fede.
Gli atti persecutori (o “stalking”) sono normalmente procedibili a querela della persona offesa, salvo che siano connessi a un delitto procedibile d’ufficio.
Nel caso...