Penale

Sempre responsabile l' amministratore di diritto per la bancarotta fraudolenta

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di Andrea Magagnoli

La corte di cassazione con la sentenza n.37848/2019 pone il principio di diritto per il quale in ogni caso di reato di bancarotta fraudolenta si sia in presenza di una responsabilità dell' amministratore di diritto. Il caso di specie trae origine dalla sentenza di condanna della corte di appello, a carico dell'imputata per il reato di bancarotta fraudolenta, contestato nel corso di un fallimento a seguito dell' accertamento di alcune condotte fraudolente sulle scritture contabili dell' impresa. Il reato era stato contestato sulla base dell' inerzia e dell' omesso controllo in ordine a condotte che avevano avuto ad oggetto le scritture contabili dell' impresa, le quali erano state fatte oggetto di alterazione da parte di coloro che effettivamente gestivano l' attività aziendale.
Tali condotte era state tali da determinare una modificazione illegittima delle scritture contabili, così da non potere consentire la comprensione degli affari dell' impresa.
L' imputata era stata condannata da parte dei giudici di merito per la sua funzione di amministratrice di diritto dell' impresa della quale era stato dichiarato il fallimento, pertanto deducendo un evidente illegittimità della decisione dei giudici di merito, ricorreva in cassazione chiedendo la riforma della sentenza.
Il legale dell'imputata infatti rappresentava nell' atto introduttivo del giudizio di legittimità, il difetto di uno dei presupposti per la configurazione del reato, insisteva infatti il difensore che nel caso di specie difettasse in maniera evidente la condotta prevista dalla normativa per la configurazione del reato di bancarotta fraudolenta, non potendosi ad ogni modo inferire in via automatica una responsabilità penale dalla semplice posizione di amministratore di diritto dell' impresa fallita.
Il procedimento dopo aver compiuto il proprio corso veniva deciso da parte dei giudici della corte suprema di cassazione con la sentenza qui in commento.
La decisione si presenta come piuttosto interessante, in relazione alla delicata questione dell' applicabilità del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale sotto il punto di vista della diverse posizioni soggettive, ed in particolare in relazione al valore della stessa in relazione alla configurabilità della responsabilità penale.
In altri termini a quali posizioni soggettive sarà applicabile il reato di bancarotta fraudolenta, ed in particolare essa potrà venire applicata alla figura dell' amministratore di diritto che di fatto non compie alcun atto di gestione della realtà aziendale.
I giudici della corte suprema di cassazione con la sentenza n.37848/2019 giungono ad una soluzione che vede un ampliamento della responsabilità per il reato di bancarotta fraudolenta.
I giudici della corte suprema di cassazione osservano nella motivazione della sentenza come dalla semplice posizione di amministratore di diritto di un impresa derivino conseguenza giuridiche ben precise in ordine ad eventuali responsabilità penali.
In particolare, osservano gli ermellini, all' amministratore di diritto in ogni caso compete una responsabilità per la corretta gestione della contabilità dell' azienda, il cui esercizio deve sempre essere oggetto di rigoroso controllo da parte dell'amministratore di diritto dell'impresa indipendentemente dal fatto che l' attività aziendale venga di fatto gestita da altri soggetti.
Nel caso in cui l'amministratore di diritto non osservi con rigore tale obbligo, impedendo o comunque limitando le condotte illecite poste in essere nei confronti delle scritture contabili dell' impresa, quest' ultimo sarà ad ogni modo responsabile per le alterazioni poste in essere anche da parte di altri soggetti che abbiano effettuato azioni di falsificazione della documentazione dell' azienda oggetto del fallimento.
La condanna dell'imputata pertanto si presentava come del tutto legittima, dato che i giudici di merito avevano correttamente applicava il dettato normativo vigente ed in particolare il reato di bancarotta fraudolenta .

Corte di Cassazione - Sezione V - Sentenza 12 settembre 2019 n. 37848

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