GiurisprudenzaAmministrativo

Senza un’azione diligente della Pa l’annullamento d’ufficio è illegittimo

di Giulia Pernice

N. 12

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Con la decisione in esame, la Sesta Sezione del Consiglio di Stato contribuisce a delimitare i limiti delle fattispecie che godono di un regime in deroga ai termini rigidi del primo comma, al fine di ribadire l’importanza dell’accertamento del bene della vita che l’Amministrazione deve svolgere adottando un comportamento diligente

Massima

  • Edilizia e urbanistica - Provvedimenti favorevoli - Annullamento d’ufficio articolo 21-nonies della legge 241/1990 - Regime generale - Regime in deroga - Affidamento.

    Ai sensi dell’articolo 21-nonies della legge 7 agosto 1990 n. 241, l’esercizio del potere di autotutela deve essere subordinato alla presenza delle condizioni di cui al primo comma, meritevoli di un’interpretazione rigida: la sussistenza delle ragioni di interesse pubblico, l’esercizio entro un termine ragionevole, comunque non superiore a dodici mesi dal momento dell’adozione dei provvedimenti e la valorizzazione degli interessi dei destinatari e dei controinteressati. Con riferimento al regime temporale, occorre avere riguardo sia al succedersi di modifiche legislative nel tempo, che non devono portare all’erronea individuazione del dies a quo nel momento dell’adozione dell’atto di primo grado bensì nel momento dell’entrata in vigore della nuova normativa, sia alle ipotesi derogatorie di cui al comma 2- bis dell’articolo 21-nonies. In particolare, il differimento del termine di cui al primo comma può trovare una valida e compiuta giustificazione soltanto nelle ipotesi di impossibilità dell’Amministrazione di svolgere un accertamento sulle rappresentazioni e dichiarazioni del privato e determinarsi così a favore o meno della spettanza del bene della vita. In assenza di un comportamento diligente dell’Amministrazione, invece, il potere di annullamento d’ufficio non può considerarsi legittimamente esercitato.

Nell’ambito dell’esercizio del potere di annullamento d’ufficio di cui all’articolo 21-nonies della legge 7 agosto 1990 n. 241, occorre bilanciare la ratio del potere di autotutela spontanea e, al contempo, le finalità perseguite dai successivi interventi riformatori che, accogliendo le istanze sorte con l’evolversi del procedimento amministrativo, hanno progressivamente fornito una base giustificativa dell’istituto sempre più rigida.

In questo senso, al fine di garantire la massima semplificazione...