Amministrativo

Stop agli autovelox non censiti - Monopattini, in arrivo la targa personale

Le Commissioni Trasporti e Ambiente hanno approvato un emendamento al Dl Infrastrutture che ne dispone la ricognizione. Dal Mit via libera al decreto che disciplina i contrassegni identificativi per i monopattini elettrici

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di Francesco Machina Grifeo

Via alla ricognizione degli autovelox. Le Commissioni VIII Ambiente e IX Trasporti della Camera dei Deputati, riunite in sessione congiunta, nel corso dell’esame del Dl Infrastrutture hanno infatti approvato un emendamento a favore del “censimento” degli strumenti utilizzati per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità.

Nel dettaglio, si legge in una nota del Mit, è stata inserita una previsione finalizzata a risolvere le criticità relative all’uso degli autovelox, come previsto dall’articolo 142 del Codice della Strada. L’obiettivo, prosegue il Ministero, è creare un quadro univoco – su scala nazionale, regionale e locale – circa i dispositivi in uso, specificando numero e tipologia degli strumenti, il loro legittimo utilizzo e la necessaria verifica dei requisiti tecnici per la relativa approvazione od omologazione.

“Bene l’approvazione del nostro emendamento con il quale chiediamo ai Comuni di segnalare tutti gli autovelox presenti sul proprio territorio. In mancanza di queste informazioni i dispositivi non potranno entrare in funzione. Stop agli autovelox solo per fare cassa” affermano i deputati della Lega Elena Maccanti (capogruppo e prima firmataria dell’emendamento), Andrea Dara, Domenico Furgiuele, Riccardo Augusto Marchetti e Massimiliano Panizzut.

Per il Mit si tratta di un intervento “necessario, urgente e indifferibile” sia per il “riordino delle regole di settore” che per definire “norme chiare sugli standard e sulle procedure di approvazione ed omologazione dei dispositivi”. In tal modo si mira a “prevenire situazioni di incertezza sulla perdurante regolarità nel tempo del regime approvativo (o di omologazione) dei singoli dispositivi”, nel contempo “assicurando che siano utilizzati esclusivamente in chiave di prevenzione e deterrenza” garantendo “sempre il diritto alla difesa ai cittadini”.

Monopattini elettrici - Sempre nella giornata di ieri, il Mit ha emanato un decreto che disciplina i contrassegni identificativi per i monopattini elettrici. Sarà una “sorta di targa personale”, spiega un comunicato del Mit, che nelle intenzioni dovrebbe segnare “un nuovo passo avanti verso una mobilità urbana più sicura e ordinata”.

Il provvedimento dà attuazione a quanto previsto dalla legge 177/2024, che ha modificato il Codice della Strada prevedendo tra l’altro l’obbligo del casco anche per i maggiorenni sui monopattini elettrici oltre a un sistema di identificazione dei veicoli. La norma, dunque, dispone che ogni conducente doti il proprio monopattino di un “contrassegno identificativo, personale e non trasferibile”.

Non si tratta, però, spiega il Mit di una targa tradizionale né di un sistema di immatricolazione, al fine di evitare oneri eccessivi per i cittadini, ma di un “supporto tecnico semplice e leggero da installare fisicamente sul mezzo”.

Il decreto definisce dimensioni, forma e modalità di posizionamento del contrassegno: dovrà essere applicato in modo visibile sul monopattino, preferibilmente al centro del parafango posteriore, se presente l’alloggiamento specifico, oppure nella parte anteriore del piantone dello sterzo, a un’altezza compresa tra 20 centimetri e 1,20 metri dal suolo.

Il provvedimento stabilisce inoltre i criteri per la formazione delle combinazioni alfanumeriche del contrassegno. È in corso un confronto con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per definire i costi di produzione, spedizione e prezzo di vendita (IVA inclusa), con l’obiettivo di garantire tariffe sostenibili per i cittadini.

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Ministro ha espresso “soddisfazione”. Le disposizioni infatti sono il “presupposto fondamentale per rendere operativo anche l’obbligo di assicurazione RCA”.

Per quanto concerne i controlli su strada, il Mit ha già richiesto al ministero dell’Interno e all’Anci i dati relativi alle sanzioni per violazione dell’obbligo del casco, al fine di monitorare l’effettiva applicazione della norma e valutarne l’impatto.

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